Paranoia nella City. Banchieri più attenti a quello che dicono al bar

Roma - Paranoia nella City. Dopo i recenti scandali che hanno colpito soprattutto le banche britanniche, ai banchieri viene chiesto di tenere un comportamento più discreto non solo in ufficio, ma anche quando si incontrano con altri colleghi al bar. Insomma, si inizia addirittura a stilare una lista di cosa si può e non si può dire quando si parla davanti a un bel boccale di birra con un amico.

"Tutti sono diventati più paranoici, questo è certo", ha ammesso, in un'intervista alla Cnbc, il responsabile di un dipartimento di una banca di investimento europea. Nella sua banca e almeno in un altro istituto di credito europeo, ai dirigenti viene chiesto di partecipare a sessioni di psicologia comportamentale, in cui vengono simulati anche gli incontri nei bar.

Le manie di persecuzione sono aumentate soprattutto dopo il caso "Barclays", il colosso britannico che ha pagato una multa da $453 milioni per risolvere la causa che l'ha vista accusata di manipolazione del Libor. Da allora, i trader singoli sono diventati sempre più cauti, consapevoli che le loro comunicazioni con chiunque vengono esaminate come non mai.

Aumentano gli stessi controlli interni da parte delle banche di investimento che vogliono sapere in anticipo se un loro dipendente compie atti illegali; e ormai le applicazioni di software sono avanzate in modo sufficiente da poter accedere alle telefonate o alle email.

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