La vicenda, risalente al settembre 2011, è venuta fuori solo oggi divulgata dal quotidiano "Il mattino" di Padova. Il ragazzo salentino è riuscito a prendersi gioco della prestigiosa Università patavina del Bo riuscendo a presentare la tesi e a fissare la discussione con il relatore Anne Maas. Il giovane, però, non ha sostenuto nessun esame e ha scaricato tutta la documentazione necessaria da internet riuscendo a sfuggire ai controlli della facoltà di Psicologia. La tesi presentata aveva come titolo "Simboli religiosi e il loro effetto sul senso di inclusione o esclusione nei bambini cattolici e musulmani”, ricerca considerata come degna conclusione del ciclo triennale di studi. A inizio 2012 però, negli uffici della segreteria del Bo vengono individuate delle anomalie relative al percorso di studi dello studente pugliese: difformità nel numero di protocollo e campi mancanti. E' scattato così un controllo approfondito dal quale è risultato che il ragazzo non ha mai avuto i requisiti per sostenere la discussione della tesi di laurea non avendo mai fatto alcun esame. Sono partiti così gli accertamenti dei carabinieri di Prato della Valle che hanno accertato che il giovane non aveva alcun titolo per richiedere la laurea e hanno fatto pervenire una denuncia al ragazzo. E' stata avviata inoltre un' indagine per capire come sia potuto accadere tutto ciò e come un' università di prestigio come quella del Bo abbia potuto farsi ingannare in questo modo. Saranno effettuati altri controlli appronfonditi per verificare che un caso del genere non si sia verificato altre volte.