Padova, graduatoria a ostacoli

Studenti universitari in aula.

Studenti universitari in aula.

Regole d’ammissione che cambiano con effetto retroattivo e burocrazia tipica dell'Italia. Quanto sta succedendo per l’ammissione alle lauree magistrali della facoltà di Psicologia di Padova (a breve diventerà effettivamente una scuola, secondo i dettami della riforma Gelmini) rischia di diventare un boomerang a livello d’immagine per l’ateneo patavino.
Per risolvere una vicenda kafkiana, forse, basteranno i ripensamenti di molti studenti pre-immatricolati, liberando posti per chi è rimasto fuori con le nuove regole confezionate ad agosto.
CAMBIATE LE REGOLE PER L'ACCESSO. Il problema riguarda migliaia di studenti che cercano di entrare in una delle sette lauree magistrali che la facoltà di Psicologia offre a Padova.
Fino al 2011-12, l'accesso era aperto: bastava una laurea triennale con voto minimo di 95/110 e 88 Crediti formativi universitari (Cfu), che dovevano comprendere gli esami più importanti della facoltà (contrassegnati dala sigla M-Psi).
Dall'anno accademico 2012-13, invece, le regole sono cambiate con l'introduzione del numero chiuso.
Al bando dell’8 agosto per la pre-immatricolazione hanno risposto 1.264 ragazzi per 834 posti. Per decidere chi ha diritto a occupare i posti disponibili, si è però deciso di fare una graduatoria, dice l’università: abolito il vincolo del voto minimo di laurea, vale ora la somma dei voti ottenuti negli esami M-Psi moltiplicati per i relativi Cfu di ogni esame.
LA PROTESTA CONTRO LA RETROATTIVITÀ. Ed è qui che è scattata la protesta. «Hanno cambiato le regole, introducendo questa graduatoria, calcolandola però in maniera retroattiva sugli esami dell’anno precedente: c’è stata una mancanza di rispetto totale», ricorda a Lettera43.it Giulio, 24 anni, in assemblea venerdì 26 ottobre con altri studenti.
Lui è passato, ma è solidale con chi non ce l’ha fatta: se prima valeva la media su tutti gli esami, ora contano gli otto M-Psi. «Ci sono studenti che hanno fatto i salti mortali per laurearsi, persone che hanno il 27 di media, che hanno preso un voto più basso proprio negli esami M-Psi e ora si vedono esclusi, quando con le vecchie regole sarebbero stati ammessi senza problemi», specificano altri.

La graduatoria finale è stata pubblicata in ritardo

L'home page del sito dell'Università di Padova.

L'home page del sito dell'Università di Padova.

C’è poi l’aspetto burocratico della vicenda ad acuire la rabbia degli studenti. Padova, vista la buona qualità della sua facoltà di Psicologia, attira ragazzi da tutta Italia. Molti di loro si sono ritrovati in pieno ottobre, a lezioni già in corso (sono iniziate il 15) senza notizie sul proprio futuro.
La graduatoria non si poteva fare prima del 12 (si stava aspettando la fine delle lauree triennali): l’università ha comunicato l'uscita per venerdì 19. Quel giorno Padova è stata invasa da ragazzi di tutta Italia che speravano di immatricolarsi: ma la lista è stata rinviata a lunedì 22.
Chi è stato accettato si è affrettato a cercare una stanza - con grande gioia degli affittacamere che fanno affari d’oro (e come spesso succede, in nero) - gli esclusi sono stati invece costretti a ripiegare nelle altre sedi universitarie che accettano ancora studenti, come Torino e Parma.
Non solo: a molti ragazzi i conti non sono tornati: mancavano punti alla loro graduatoria.
CI SONO ANCORA 227 POSTI LIBERI. Ma non tutto è perduto. Nel corso dell’assemblea con i ragazzi dall’ateneo sono arrivate notizie positive.
«Venerdì 26 scadeva il termine per immatricolarsi», ha spiegato il professor Egidio Robusto, ordinario di Psicometria, «e in realtà per ognuna delle sei aree magistrali sono rimasti dei posti liberi: la prossima settimana uscirà un’altra graduatoria per i subentri».
Al momento della pre-immatricolazione, infatti, ogni studente indica due sbocchi. Ci sono poi quelli che cambiano idea, o città. Potrebbe essere questa l’ancora di salvataggio per l’ateneo: 227 posti rimasti liberi, utili a far rientrare chi è rimasto fuori. Vengono ammessi gli errori di calcolo, almeno una trentina, e lo slittamento di data per la graduatoria.
CRITERI MENO RIGIDI PER L'ACCESSO. «Il disagio percepito è dovuto alla voglia di agire in favore degli studenti, facendo rientrare anche chi si è laureato fino al 12 ottobre», sottolinea Robusto, «se avessimo messo un termine precedente tutto sarebbe filato liscio nello stilare la graduatoria, ma avremmo escluso molti ragazzi».
Francesca Pazzaglia, responsabile Uoid (Unità operativa integrata per la didattica) di Psicologia, rivendica il lavoro compiuto.
«Molte altre università hanno inserito il numero chiuso negli anni scorsi», spiega, «così noi abbiamo registrato un aumento degli studenti a Padova, al quale si è unito il pensionamento di alcuni docenti. Non avevamo altra scelta: nel compilare la graduatoria abbiamo reso meno rigidi i criteri. E i posti rimasti liberi dimostrano che i calcoli da noi effettuati sulle effettive immatricolazioni erano esatti».

Venerdì, 26 Ottobre 2012

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