Optical Art: le immagini che sembrano magicamente muoversi


Optical Art: le immagini che sembrano magicamente muoversi

Creato Venerdì, 29 Agosto 2014 17:29

Scritto da Arturo Carlino

Queste ormai famose illusioni ottiche sono state create dal Professore Akiyoshi Kitaoka, professore di psicologia presso la facoltà di Lettere della Ritsumeikan University, Kyoto Giappone.

Nel 1991, dopo il dottorato di ricerca presso l'Istituto di Psicologia dell'Università di Tsukuba, si è specializzato nelle illusioni di movimento e nelle illusioni visive: la cosidettà Optical Art, chiamata anche Op Art.

Si tratta di illusioni ottiche in cui un' immagine statica sembra muoversi. Il moto illusorio percepito, quando si osservano questi disegni, è il risultato di due meccanismi del nostro sistema visivo.

I nostri occhi, infatti, producono micro-oscillazioni casuali, definiti movimenti fissativi, che servono ad evitare che gli input visivi colpiscano sempre la stessa subpopolazione di recettori retinici. In contesti naturali, il cervello non fa altro che minimizzare e, di fatto, ignorare queste micro-oscillazioni ancorandosi a dei punti di riferimento. Quando però capita di osservare una scena priva di punti di riferimento, riusciamo ad accorgerci di queste oscillazioni casuali.

L'altro meccanismo coinvolto è la peculiare gestione del differenziale di luminosità: una zona più luminosa di un'immagine viene elaborata più rapidamente dal sistema visivo perché provoca una risposta neuronale più intensa. La differenza nei tempi di arrivo fra segnale proveniente da una zona luminosa e segnale proveniente da una zona scura è interpretata dal cervello come movimento.

L’op-art sfrutta proprio questi due meccanismi, attraverso l'accostamento di forme e colori, per ingannare occhio e cervello, dando vita ad immagini spettacolari ed ipnotiche.

Il professor Akiyoshi Kitaoka ha impiegato più di un decennio per creare la sua collezione di illusioni ottiche in movimento. Questi sono alcuni dei suoi disegni più conosciuti:

 





















Per realizzare opere di questo tipo occorre conoscere con precisione la fisiologia dell’occhio e i meccanismi cerebrali che ne regolano la visione: come  Akiyoshi Kitaoka, infatti, molti artisti che si cimentano in questo campo sono ricercatori e neuroscienziati.

Arturo Carlino

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