Omicidio Marta Russo, Scattone rinuncia alla cattedra

Commenta
Stampa

Scattone: "La mancanza di serenità mi induce a rinunciare"

Omicidio Marta Russo, Scattone rinuncia alla cattedra

Avrebbe dovuto insegnare psicologia in un istituto a Roma

Omicidio Marta Russo, Scattone rinuncia alla cattedra

10/09/2015, 16:50

ROMA - Giovanni Scattoni, condannato insieme a Salvatore Ferraro per l’omicidio di Marta Russo, ha rinunciato alla cattedra di psicologia nell’istituto professionale Einaudi di Roma, che aveva ottenuto grazie all’assegnazione di posti di docenza a tempo indeterminato previsti dalla Buona Scuola. L’uomo, in seguito alle polemiche scoppiate nei giorni scorsi sull’incarico che gli era stato conferito, ha ammesso di non avere la serenità necessaria per accettare la cattedra. “Se la coscienza mi dice di poter insegnare, la mancanza di serenità mi induce a rinunciare all'incarico”, ha spiegato.

Assistito dall’avvocato Giancarlo Viglione, Giovanni Scattone ha dichiarato: “Con grande dolore ed amarezza ho preso atto delle polemiche che hanno accompagnato la mia stabilizzazione nella scuola con conseguente insegnamento nell'oramai imminente anno scolastico. Il dolore e l'amarezza risiedono nel constatare che, di fatto, mi si vuole impedire di avere una vita da cittadino normale”. L’uomo, che ha sempre professato la propria innocenza, ha spiegato che la sentenza di condanna a 5 anni e 4 mesi per l’omicidio di Marta Russo non gli impediva di insegnare. “Ho rispettato, pur non condividendola, la sentenza di condanna, la quale mi consentiva, tuttavia, di insegnare. Ed allora sarebbe stato da Paese civile rispettare la sentenza nella sua interezza”, ha quindi aggiunto Scattone.

“Così questo Paese mi toglie anche il fondamentale diritto al lavoro”, ha proseguito  l’uomo, che già nel 2011 visse una situazione analoga, quando per gli stessi motivi che oggi lo spingono a rifiutare la cattedra lasciò la supplenza nel liceo scientifico Cavour di Roma, lo stesso frequentato dalla vittima. “Dopo la tragedia che mi ha colpito solo la speranza mi ha dato la forza di andare avanti. Anche oggi vivrò con la speranza che un giorno la parte sana di questo Paese, che pure c'è ed è nei miei tanti ex alunni che in questi giorni mi sono stati vicini e nella gente comune che mi ha manifestato tanta solidarietà, possa divenire maggioranza”, ha affermato.

La madre di Marta Russo, Aureliana, si dice invece soddisfatta di questa decisione. “Sono soddisfatta, soprattutto per i ragazzi. E' stata fatta giustizia. Sono contenta per gli studenti che non avranno come insegnante una persona così inadatta ad essere educatore”, ha detto la madre della ragazza.

Commenta
Stampa

Leave a Reply