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Il numero chiuso è un male necessario? Secondo alcuni sì e quindi le facoltà che prevedono un test d’ingresso a livello nazionale devono aumentare. L’equazione alla base della questione è all’incirca la seguente: troppe matricole uguale troppi laureati e, di conseguenza, uguale a tanti (troppi!) disoccupati. Queste le ragioni dei professionisti che vanno a scontrarsi con quelle degli studenti, stanchi di sottoporsi a selezioni che non ritengono effettivamente meritocratiche.
Così, dopo le voci riguardanti Giurisprudenza (per saperne di più clicca QUI) adesso è il turno della Facoltà di Psicologia che ogni anno, stando a quanto riportato dal Corriere.it, sforna tra i cinquemila e i seimila laureati di cui neanche la metà riesce a trovare lavoro. “È uno scandalo e un enorme spreco di risorse pubbliche: attualmente all’Ordine degli psicologi sono iscritte 90mila persone, un record assoluto in Europa: abbiamo uno psicologo e mezzo ogni mille abitanti, ma solo la metà lavora” ha dichiarato Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale, dando di nuovo voce alla sua battaglia per ottenere che il corso di laurea diventi a numero chiuso a livello nazionale.
NUMERO CHIUSO: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI
Aule sovraffollate, formazione qualitativamente non eccellente e un numero di professionisti tale da non poter essere assorbiti dal mercato del lavoro. Questi, stando a Palma, sono i risultati della mancata di un sistema simile a quello che regola l’accesso a Medicina.
Il dibattito è dunque da considerarsi di nuovo aperto? Tu cosa ne pensi?
Test d’ingresso ad aprile: i problemi del numero chiuso (5 foto) Vai alla gallery
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