Numero chiuso. Il Cda sgambetta la Rettrice

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L'AQUILA

Il consiglio d’amministrazione dell’Università dell’Aquila boccia la rettrice Paola Inverardi e la sua proposta didattica, approvata invece dal Senato accademico. Si blocca, quindi, almeno per il momento, il processo per introdurre il numero chiuso alle facoltà di Psicologia, Biologia Biotecnologia e Scienze motorie, ritenuti quelli con il maggior numero di iscritti e che non rientrano nei parametri previsti dal ministero. «Prendo atto che il cda esprime una maggioranza diversa da quella che mi ha eletta» ha commentato amaramente la Rettrice che ha annunciato la convocazione di una nuova riunione dell’organismo per dare il via libera alla programmazione didattica entro il 15 maggio, come previsto dal Miur. La scelta di ricorrere al numero chiuso, per la Inverardi, «è legato a fattori strettamente economici e alla necessità di garantire una proporzione tra numero di studenti, numero di docenti e strutture, come previsto dalla normativa». Il taglio previsto prevede una diminuzione nelle classi delle lauree triennali di psicologia, con un massimo di 400 studenti iscritti, Biotecnologie con un massimo di 150, Biologia con un massimo di 280 e Scienze Motorie con un massimo di 230. Appuntamento rimandato al 13 maggio, dunque, per una nuova riunione del consiglio d’amministrazione che ha già suscitato polemiche. «Ignorando del tutto il voto contrario del CdA, la Rettrice, ritenendo "schizofrenica" la posizione assunta dalla stesso, ha convocato di nuovo gli organi accademici per il prossimo martedì 13 maggio con il medesimo punto all’ordine del giorno ovvero il numero chiuso - scrive la professoressa Maria Grazia Cifone, Direttrice del Dipartimento Mesva dell’Ateneo - Al caos delle procedure seguite, oggettivamente in contrasto con la legge, ora si aggiunge questa nuova, gravissima, decisione che lascia basiti, e non solo all’interno dell’Università». Parole di fuoco che seguono quelle dei ragazzi dell’Unione degli universitari, contrari all’ipotesi di introduzione del principio di accesso programmato alle facoltà. «La Rettrice ha stravolto l’iter, portando al Senato una delibera senza l’obbligatorio parere del Consiglio Studentesco e senza il necessario parere favorevole del Cda che deve essere precedente al Senato Accademico. Lo stravolgimento dell’iter e l’introduzione del numero programmato in un tale contesto hanno portato al duro stop del CdA di oggi. E’ una bocciatura secca». Dalle polemiche ad una buona notizia per l’università. Sono iniziati i lavori per il ripristino di Palazzo Camponeschi in centro storico, già sede di Lettere e Filosofia; l’importo del recupero dello storico edificio ammonta ad otto milioni di euro.

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Giorgio Alessandri

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