Non solo carattere: l’ottimismo si può apprendere

Non è soltanto un dato caratteriale: secondo i più recenti studi di psicologia, l’ottimismo – e con esso la felicità – si può imparare. Basta modificare la prospettiva da cui si guarda a tutti gli aspetti della propria vita attraverso tre semplici esercizi suggeriti dal Time.

Innanzitutto, prima di andare a dormire, sarebbe bene scrivere perlomeno tre eventi positivi verificatisi nel corso della giornata. Ancora, non bisognerebbe dimenticarsi di confrontarsi con gli altri, soprattutto con chi è in condizioni più difficili delle nostre. Infine, il passato andrebbe rivisitato in accezione positiva, grazie a uno sguardo finalmente meno severo nei nostri stessi confronti.

Durante il corso universitario di Harvard “Psicologia positiva: La scienza della felicità” è stato rilevato come per riuscire nell’esercizio di professioni come l’avvocato non si possa fare a meno di essere pessimisti fino all’osso: un’attitudine che, per quanto efficace sul lavoro, straripa anche nel privato, intaccando la propria felicità.

Martin Seligman, autore del libro “Authentic Happiness” e professore di psicologia alla UPenn, ha evidenziato come questi professionisti, per motivi lavorativi, hanno educato la propria mente al pensiero negativo: i legali migliori sono i più pessimisti, che poi sono anche quelli che incorrono nel 3,6% di probabilità in più di sviluppare disturbi depressivi o di divorziare dal coniuge.

Il pessimismo, il fatto di vedere sempre problemi in ogni dove, è un atteggiamento caratteristico della prudenza: essere previdenti - spiega il Professor Seligman – consente agli avvocati di prevedere le difficoltà a cui potenzialmente i propri assistiti rischierebbero di far fronte. In questo modo, possono meglio strutturarne la difesa. Il problema, però, è che per quanto questa attitudine possa fruttare in campo lavorativo, nella vita privata non sortisce affatto gli stessi risultati”.

Invece, per essere ottimisti e, dunque, felici, bisogna allenare il proprio cervello a cogliere quanto di bello c’è nella vita: ricordarsi degli accadimenti felici occorsi ogni giorno, non mettersi a paragone con chi è (almeno per il momento) troppo in alto rispetto a noi, sapersi raccontare i propri trascorsi in maniera indulgente, senza giudicarsi. Insomma, dimenticare il male e focalizzarsi sul bene: sono questi i passi da muovere verso la felicità.

Open all references in tabs: [1 - 4]

Leave a Reply