Niccolò, in Germania tra le «risorse umane»

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Lui è Niccolò Panelli ed è uno dei tanti giovani - ha trenta anni emigrato da Brescia - la sua città natale - per seguire una buona opportunità di lavoro che gli è venuta da Colonia in quella terra tedesca che dell'Europa pare essere la locomotiva. Niccolò si è laureato a pieni voti all'inizio del 2007 presso l'Università di Padova in Psicologia Sociale, con un percorso specialistico in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, la sua tesi sperimentale nella quale veniva presentato uno studio sui significati sociali e psicologici del lavoro precario ha anticipato quanto (purtroppo) pochi anni dopo è diventata una vera piaga sociale. La preparazione della sua tesi è stato il primo percorso all'estero - precisamente a Barcellona - dove per quattro mesi ha lavorato all'interno di una OMG che si occupava di educazione ed integrazione di adolescenti stranieri, con lo scopo di fare educazione civica con ragazzi (difficili) appartenenti a minoranze etniche attraverso la lingua spagnola. Dopo la laurea Niccolò ha lavorato prima a Bologna poi a Milano in una società inglese Head Hunting ovvero «cacciatori di teste».

Il suo ruolo era seguire i contatti commerciali fra aziende e clienti, oltre alla ricerca e selezione dei profili specializzati. Per Niccolò quel lavoro diventato con la crisi esageratamente competitivo e aggressivo, ed un futuro non chiarissimo, non rientrava più nelle sue aspettative etiche e professionali. Questo situazione ha fatto scattare la voglia di "cambiare aria" come lui stesso afferma. L'opportunità si è presentata casualmente grazie ad un annuncio della Bayer una famosa multinazionale tedesca, che cercava una figura nell'ambito delle risorse umane. Da qui l'inizio del suo percorso in Germania iniziato tre anni fa, nel corso di quel 2009 nel quale la morsa della crisi economica aveva cominciato ad essere rabbiosa. Dopo un lunghissimo percorso di selezione, che prevedeva alcuni colloqui in inglese con la struttura tedesca, e numerosi incontri nella sede italiana di Milano, Niccolò approda definitivamente a Colonia nel dicembre del 2009 - sede della multinazionale - con un'assunzione in tasca nel dipartimento risorse umane. Ad accoglierlo - è sempre lui a raccontare - una città in festa - Natale era alle porte e i mercatini di Natale bellissimi - quindi un'atmosfera festosa. Poi passate le vacanze di Natale, per Niccolò inizia il lavoro quotidiano, calato in una realtà in cui non poche sono state le difficoltà che ha dovuto affrontare. La lingua - ci spiga Niccolò - ha creato una grande barriera, come la differenza culturale, il grande silenzio che circonda quasi ogni cosa, e la freddezza - non solo del clima - ma dei tedeschi che in realtà ho poi constato essere solo un grande rispetto della privacy. In parallelo il lavoro ha rappresentato per Niccolò una grande esperienza, la conoscenza di un'organizzazione dettagliata sino ad essere quasi maniacale, un approccio con il lavoro molto diverso da quello italiano che a volte ha creato qualche contrasto con i colleghi tedeschi, che sicuramente gli ha permesso una grande crescita professionale e personale. Niccolò sa che il suo futuro prossimo è quasi certamente in Germania ma lui - al contrario di molti giovani - spera sempre di poter tornare.

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