Neuroscienze: guardare alla mente in modo nuovo

«Sia pure con qualche approssimazione, è possibile affermare che poco più di cinquant’anni fa la mente e il comportamento umano erano ancora appannaggio esclusivo della filosofia e della psicologia, mentre si riteneva che la biologia e la medicina fossero in grado di fornire risposte circoscritte esclusivamente alla patologia, ai casi di malattie e alle lesioni del sistema nervoso… Oggi, invece, la situazione è profondamente cambiata: guardiamo alla mente in modo nuovo, in quanto le neuroscienze hanno riassunto i metodi e i risultati di discipline diverse che vanno dalla psicologia cognitiva alla neurofisiologia e alla biologia molecolare; inoltre, le neuroscienze hanno messo a punto numerose tecniche e strategie che hanno consentito di inquadrare e conoscere molti aspetti dei rapporti tra sistema nervoso e processi mentali, sia dal punto di vista fisiologico che patologico», spiega lo psicobiologo Alberto Oliverio (Neuroscienze. Basi biologiche dei processi mentali, Enciclopedia della Scienza e della Tecnica, 2007). 

 

L’enorme progresso che stiamo vivendo riguardo la conoscenza della struttura e del funzionamento del sistema nervoso e ai promettenti sviluppi nel trattamento delle malattie neurologiche e psichiatriche hanno fatto sì che, attualmente, le neuroscienze siano tra le discipline di punta in campo biologico e medico. Un Forum dedicato agli sviluppi della ricerca nel settore delle neuroscienze in Italia e nel mondo e delle applicazioni in medicina (“Un viaggio di 100 anni nelle neuroscienze”) si svolgerà a Roma, il 3 dicembre, presso l’Accademia Nazionale dei Lincei.  

 

L’evento internazionale, che ha ricevuto il Patrocinio del Ministero della Salute, è organizzato da The European House-Ambrosetti, in occasione dei 100 anni di Lundbeck (Società farmaceutica danese impegnata nella ricerca sviluppo e commercializzazione di farmaci per il trattamento di disordini del sistema nervoso).  

 

Il Forum avrà un importante carattere multidisciplinare. Innanzi tutto, a cura di Emilio Bizzi, Professor of Brain Sciences and Human Behavior, Department of Brain and Cognitive Sciences, MIT, USA, saranno illustrate le principali tappe della ricerca scientifica nelle neuroscienze, dalla nascita della psicologia sperimentale, alla fine del XIX sec. (che ha permesso di studiare in laboratorio, e con metodi rigorosi, i processi mentali aggiungendo chiarezza e dimostrazioni empiriche alla speculazione filosofica), fino a giungere ai giorni nostri. Divulgatori e specialisti (tra cui eminenti studiosi della modulazione delle funzioni del cervello umano come Jean-Pierre Changeux, Professore Emerito, College de France, Paris e Jean-Philippe Pin, Director of “Neuroreceptors, Dinamics and Functions” Team, Institut de Génomique Fonctionnelle di Montpellier) si confronteranno con l’obiettivo di comprendere meglio il funzionamento del sistema nervoso ed anche di spiegare con maggiore dettaglio i meccanismi alla base delle malattie neurologiche e psichiatriche per le quali si sta cercando di mettere a punto una diagnosi sempre più precoce e di sviluppare nuove strategie terapeutiche.  

 

In particolare verranno approfonditi i seguenti temi: gli sviluppi della ricerca scientifica e i nuovi trattamenti nel campo della depressione e dell’Alzheimer; le interazioni tra la neurobiologia del cervello e il linguaggio; l’organizzazione del pensiero e la comprensione dei meccanismi dei processi decisionali; lo studio sul controllo dei movimenti e le interfacce tra cervello e mondo esterno: terapie innovative, neuroprotesi, neuro robotica; lo stato dell’arte sulla mappatura del cervello umano. 

 

La mappatura del cervello umano ci introduce nello scenario futuro delle neuroscienze. Due ambiziosi progetti di ricerca, tra loro in competizione, si propongono di mappare il cervello umano in modo analogo a quello con cui è stato mappato il genoma: il progetto USA e l’European Human Brain Project. La sfida USA è stata lanciata nel 2013 da Barak Obama: «Siamo in grado di identificare galassie lontane milioni di anni luce, sappiamo studiare particelle più piccole dell’atomo, ma ancora non abbiamo svelato i misteri di quella materia di 1,3 chili che si trova tra le nostre orecchie», annunciando un investimento iniziale di 100 milioni di dollari nel progetto BRAIN (Brain Research Through Advancing Innovative Neurotechnologies) che coinvolge istituzioni pubbliche come il National Institutes of Health (NIH), la Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa), e la National Science Foundation (NSF), ma anche partner privati. 

Allo stesso tempo, la Commissione Europea ha finanziato con i primi 54 milioni di euro lo Human Brain Project (HPB), il più importante progetto per le neuroscienze in Europa che riunisce 87 istituti di ricerca sotto la guida dell’École polytechnique fédérale di Losanna (Svizzera). Lo HBP si propone di raccogliere in un supercomputer tutte le conoscenze disponibili sul cervello umano per mettere a punto un modello computazionale basato su 100 miliardi di neuroni (il numero delle cellule nervose nel cervello).  

 

Le conclusioni del Forum sanno affidate a Luca Pani, Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), come rappresentante dell’autorità nazionale competente per l’attività regolatoria dei farmaci. 

 

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