Minori: «Non abolire Registro Adhd dell’Iss»



(Roma
- Scienza e tecnologia) - «Non abolire il Registro Adhd istituito presso l'Istituto superiore di sanità (Iss), che è stato l'unica difesa ufficiale a tutela dei bambini». Prende il via con un appello al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la nuova newsletter della Dire, tutta dedicata al mondo della Psicologia, per «chiedere di rivedere le attuali pratiche cliniche, diagnosi e terapia, riguardanti la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd)». La newsletter Dire Psicologia nasce «in un momento particolarmente difficile per la psicologia e per la psicoterapia in genere – ha spiegato Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'età evolutiva — vi sono mondi diversi che si confrontano sulla visione clinica, sulla modalità diagnostica, sulle proposte terapeutiche, determinando una divisione così forte che difficilmente vi sarà una ricomposizione culturale in tempi brevi. Mi sembra, però , che esprimere il proprio parere sia un dovere etico e professionale in quanto a risentire di questa situazione sono i pazienti e, nel caso che prendiamo in esame in questo contesto, i bambini».

Questo primo numero di Dire Psicologia è «dedicato ad una patologia tra le più controverse, l'Adhd – ha affermato l'esperto – e lo spunto nasce dal Concept paper pubblicato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che fotografa l'attuale situazione in senso generale e in modo particolare per ciò che attiene all'ambito farmacologico, chiedendo un parere a tutti coloro che ne siano interessati. Si è deciso – ha continuato lo psicoterapeuta dell'età evolutiva — di aderire alla richiesta di parere dell'Aifa favorendone la divulgazione e cogliendo l'occasione per porre le basi per una riflessione più rispettosa della complessità della valutazione clinica prendendo come spunto sia i dati riportati nel documento che altri elementi emersi in questi anni nei vari dibattiti».

«Per poter effettuare una disamina dei diversi aspetti controversi che riguardano questa sindrome – ha concluso — esamineremo le origini, la modalità diagnostica, la completezza della valutazione, la diffusione, il mercato, le problematiche sociali, la terapia, le ricerche, riprendendo i contributi di tanti esperti italiani ed esteri. È importante suscitare una riflessione più ampia su tutte le componenti di questa situazione che ha diviso il mondo clinico ed è il caso di mettere in luce alcuni aspetti troppo lacunosi, trascurati o sottaciuti che sono emersi in Italia e nel mondo. Troppo silenzio da parte di chi opera in questo settore. Non esprimere il proprio parere significa avallare le incongruenze cliniche e a volte anche paradossali proposte come evidenze scientifiche. Il Re e' nudo e così come nella favola è il momento di prenderne coscienza».

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