«Mentì su incontri con Misseri»

MIMMO MAZZA

TARANTO - Falsa testimonianza durante l’udienza preliminare per il caso Scazzi. Il giudice per le indagini preliminari Martino Rosati, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Pietro Argentino e del sostituto Mariano Buccoliero, ha disposto il giudizio immediato nei confronti della psicologa Dora Chiloiro, 56 anni, dirigente dell’Asl di Taranto per la struttura complessa di psicologia clinica e psicoterapia dell’età adulta e evolutiva. La donna è difesa dagli avvocati Carlo e Claudio Petrone. Nella casa circondariale di Taranto Dora Chiloiro svolge ormai da oltre un decennio la funzione di esperto psicologo in forza di una convenzione stipulata tra la Asl e la Direzione dell’amministrazione penitenziaria.

La professionista dovrà comparire in tribunale il prossimo 2 luglio in quanto non avrebbe detto la verità durante l’udienza svoltasi il 7 novembre scorso dinanzi al giudice per l’udienza preliminare Pompeo Carriere, chiamato a vagliare la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura nei confronti dei presuntori autori dell’omicidio della 15enne di Avetrana.

Era stato il procuratore aggiunto Pietro Argentino, in sede di replica, a chiedere al gup Pompeo Carriere la trasmissione degli atti riguardanti la deposizione della psicologa del carcere Dora Chiloiro per verificare la possibilità di contestarle la falsa testimonianza. La dottoresa Chiloiro, in particolare, nel corso della sua deposizione, sollecitata dalla difesa di Sabrina Misseri, aveva detto, come risulta dal verbale, di aver avuto diversi colloqui con Michele Misseri («all’inizio della detenzione con più frequenza, poi successivamente sono divenuti più radi»), aggiungendo di averlo rivisto dopo l’incidente probatorio del 19 novembre 2010, di aver saputo che verso Natale stava scrivendo lettere alle figlie e stava preparando il memoriale che poi ha consegnato al dottor Carriere nel corso dell’udienza preliminare. Testualmente la dottoressa Chiloiro ha detto: «Nelle lettere scriveva alle figlie e chiedeva perdono. Poi le lettere non venivano lette da noi. Il memoriale era invece la sua versione dei fatti, la sua confessione».

La Procura, però, sostiene che, registri dei colloqui del carcere alla mano, in realtà risultano tre soli incontri tra Michele Misseri e la psicologa Chiloiro (il 10, il 13 ed il 17 ottobre 2010) e che gli stessi sono avvenuti quando il contadino di Avetrana non solo non era stato ancora sottoposto a incidente probatorio, ma non aveva nemmeno iniziato a scrivere le lettere alle figlie e il memoriale.

Prova evidente, insomma, della falsa testimonianza, tanto da chiedere e ottenere l’emissione di un decreto di giudizio immediato nei confronti della professionista.

Leave a Reply