Memoria visiva. Basta muovere gli occhi per recuperare i ricordi …

Milano, 10 luglio 2015 – I nostri occhi funzionano come due puntatori laser quando frugano tra i ricordi. Lo dimostra una recente ricerca condotta presso l’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Università di Zurigo. Dallo studio è emerso che gli occhi si muovono da sinistra verso destra quando dobbiamo ricordare qualcosa.

E’ in questo modo che funzionerebbe la memoria a breve termine. I ricercatori spiegano che il nostro cervello archivia e perciò memorizza le informazioni sistemandole in modo ordinato da sinistra verso destra, proprio come se nel cervello ci fossero tanti cassetti in ognuno dei quali vengono archiviate le informazioni e che si aprono al momento del bisogno. A chi non è capitato di dire cercando di ricordarsi di una qualsiasi cosa “mi si sta aprendo il cassetto”?.

Per la ricerca, gli studiosi hanno analizzato, mediante degli speciali occhiali, utilizzando il sistema EyeSeeCam, i movimenti spontanei degli occhi sia quando siamo intenti a memorizzare informazioni sia quando ci ricordiamo di eventi o cose, concentrandosi sulla memoria a breve termine, la cosiddetta memoria di lavoro.

I risultati ottenuti hanno evidenziato che il cervello ricorda più facilmente le informazioni se le memorizza da sinistra verso destra e questa ipotesi ha trovato conferma, per la prima volta, proprio dall’analisi dei movimenti spontanei che si fanno mentre si sta ricordando, cioè mentre il cervello ricerca e recupera le informazioni archiviate in memoria in un preciso ordine prestabilito.

Nella fase di analisi i ricercatori hanno chiesto a 10 partecipanti di memorizzare una sequenza di cinque numeri, che comparivano uno alla volta al centro di uno schermo che avevano di fronte. Hanno poi mostrato loro altri numeri, da 1 a 10, e hanno chiesto ai soggetti coinvolti di indicare verbalmente se questi facessero o meno parte della sequenza memorizzata. In un’ultima fase, i partecipanti hanno dovuto ripetere i numeri verbalmente, secondo l’ordine di memorizzazione.

Grazie all’utilizzo del sistema EyeSeeCam, un sistema ad infrarossi che cattura la posizione degli occhi, i ricercatori hanno registrato i movimenti oculari spontanei per studiare le strategie di visualizzazione interna che i partecipanti hanno messo in atto per svolgere il compito.

Dall’analisi dei movimenti degli occhi, è merso che gli occhi si muovevano da sinistra a destra in base alla posizione del numero da ricordare.

“Questi risultati mostrano come il nostro cervello si avvalga di strategie visuo-spaziali per codificare e rappresentare dell’informazione puramente verbale. L’informazione memorizzata, infatti, viene rappresentata spazialmente dal nostro cervello e gli occhi orienterebbero la nostra attenzione proprio lungo tale rappresentazione. Sembrerebbe dunque che gli occhi vengano utilizzati come uno strumento attivo per ricercare nella memoria informazione recentemente appresa e disposta in scaffali spazialmente ordinati”

hanno spiegato Luisa Girelli e Luca Rinaldi, autori dello studio e rispettivamente associato di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica e dottorando di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca.

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