Melissa era malata ma andò

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Melissa era malata ma andò
a scuola per prendere un 10

L'incontro senza adulti organizzato dagli studenti a Brindisi

Sepolta ieri all'alba: la
madre all'ultimo saluto

Ci sono ricordi che fanno male molto più di una ferita nel sale. La passione di Melissa per lo studio, il desiderio di prendere 10 all'interrogazione di sabato mattina bruciano ancora nella memoria e nel cuore di suo padre.

«Melissa sabato non stava bene - racconta anestetizzato dal dolore Massimo Bassi -, io e mia moglie le avevamo suggerito di non andare a scuola. Ma lei ha insistito. "Voglio prendere 10" ha detto, credo in psicologia, e così è salita sull'autobus per non tornare mai più a casa».

Sana ambizione, impegno, studio. Il sogno nel cassetto di Melissa era diventare stilista, ma da ragazza con i piedi ben piantati a terra si applicava anche nelle lezioni che avrebbero potuto aprirle altre porte professionali. Psicologia era proprio la sua materia preferita. Per questo il papà, dentro la piccola bara, le ha lasciato come compagno dell'ultimo viaggio il libro scolastico di psicologia.

E ieri mattina l'ha seppellita. Sì, perché la piccola bara bianca è stata calata nella terra solo ieri. Una scelta per consentire la presenza della mamma, a cui il troppo dolore ha impedito di partecipare ai funerali.

è ancora ricoverata all'ospedale di Mesagne in stato di choc. E così ieri un'ambulanza, intorno alle 9.30, l'ha accompagnata al cimitero. Un viaggio inutile. L'angoscia alla vista di quella fossa che avrebbe presto inghiottito la sua amatissima figlia ha annientato la flebile forza che l'aveva spinta a raggiungere il marito e i parenti più stretti.

Niente da fare. Se non rientrare di corsa in ospedale. «Per mia figlia dolore e onore con i funerali di Stato - dice Massimo -. Per me e mia moglie la disperazione di non averla più con noi». Fatica a parlare questo padre di 48 anni invecchiato di colpo di almeno altri 20. La vita dell'unica figlia spezzata in modo assurdo e crudele. La moglie rinchiusa in una sofferenza sorda e muta.

Unica consolazione la vicinanza di parenti e amici. Non solo. Intorno a Rita e Massimo tanta solidarietà e affetto sincero. Da parte dei concittadini, il cui altruismo è palpabile come in pochi altri luoghi. Da parte degli amministratori locali, il sindaco Scoditti e il presidente del consiglio comunale Orsini in testa. Da parte dei compagni di classe e di scuola di Melissa. In un instant book gli studenti degli istituti Morvillo-Falcone ed Ettore Majorana di Brindisi hanno celebrato al meglio la sedicenne.

Il volume, che sarà pubblicato anche sul sito del ministero dell'Istruzione, rientra nel programma «Book in progress» del Majorana. Un progetto che è un fiore all'occhiello e si propone di realizzare e stampare i libri. Non solo quelli creati dagli studenti, ma anche i libri di testo usati per scopi didattici sui banchi di scuola.

«La scuola per Melissa» è un concentrato di pillole di saggezza adolescenziali, poesie, disegni, riflessioni sull'attentato di sabato scorso. E se Melissa viene via via definita come «una stella», «un angelo», «una guida», «il cuore», «l'innocenza», la cifra che caratterizza l'instant book è sicuramente la speranza. La paura per quelle terribili tre bombe c'è. Ma ci sono anche e soprattutto l'orgoglio e la fiducia. Qualche esempio? «Noi siamo il futuro, non riuscirete mai a sottomettere l'istruzione», «Non dobbiamo aver paura di crescere, non dobbiamo avere paura di andare a scuola». E in riferimento alle manifestazioni e ai cortei: «Abbiamo dimostrato che la forza che unisce noi studenti non ha eguali».

Ieri pomeriggio gli studenti senza adulti per espressa richiesta - hanno organizzato un incontro in piazza Vittorio in memoria di Melissa e per ribadire la loro forza e il loro coraggio. Oggi, nel ventennale della strage di Capaci, partirà da Civitavecchia la nave della Legalità diretta a Palermo e che porterà a bordo anche i ragazzi della scuola Morvillo-Falcone.

Sulla nave sarà presente anche il ministro all'Istruzione, Francesco Profumo, a conferma che gli studenti non sono soli. E sabato prossimo a Brindisi sono attesi ragazzi da tutto il Paese per una manifestazione all'insegna della democrazia.

Non ci sarà Melissa. Non ci saranno le sue compagne ferite e ustionate. Finora nessuno ha avuto il cuore di comunicare loro la verità sulla fine di Melissa, né quella sull'attentato. «Si è trattato di un devastante incidente stradale: un'auto contro l'autobus» è stato detto loro. Chissà se ci hanno creduto.

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