Medicina, ipnosi e vite passate

11/04/2012 16:34

CESENA – Medicina e Psicologia concordano sul fatto che in base a esperienze concrete, merita di essere studiata la possibilità di aver vissuto altre vite e che la morte non è altro che l'inizio di una nuova esistenza sotto altre spoglie ed in altri luoghi. Un medico, il dottor Gilberto Vergoni, neurochirurgo presso l'ospedale "Bufalini" di Cesena, e la psicologa psicoterapeuta Gega Redina hanno portato la loro testimonianza in una affollata conferenza sul tema “La linea del tempo, cronache di vite passate e future” organizzata lo scorso venerdì presso la sala Einaudi della Banca Popolare dell'Emilia–Romagna dal dottor Lanfranco Mariottini, già medico anestesista e neurologo presso l'ospedale di Cesena, da sempre studioso delle reincarnazione, e che ha portato testimonianza di molti casi conosciuti attraverso il metodo di ipnosi regressiva e che presto saranno pubblicati in un suo libro dalla casa editrice Macro Edizioni.

Personale la testimonianza di Gilberto Vergoni che in base all'aforisma shakesperiano che ama ripetere “Ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne sogni la tua filosofia” ha narrato la propria esperienza nell'ottica dello studio di questa fenomenologia. Vittima di un incubo ricorrente, si sottopose ad una seduta di ipnosi regressiva tramite Lanfranco Mariottini e ha vissuto l'esperienza di una vita precedente e della sua morte con una ricchezza di dati e visioni assolutamente realiste che non possono essere semplicemente catalogate come frutto della fantasia. “Durante la fase di ipnosi regressiva durata circa tre ore – ha testimoniato Gilberto Vergoni - ho rivissuto la mia morte. L'epoca era quella medievale e io ero un cavaliere che ferito gravemente in battaglia, dopo la morte di tutti i miei amici, per un voto fatto alla Madonna vado a finire i miei giorni in una chiesa. Della chiesa ricordo tutti i particolari come l'altare e le colonne che lo sorreggevano e me stesso grondante di sangue che entro dopo aver lasciato il cavallo. In questo luogo muoio, ma la morte non sarà spaventosa infatti posso dire che il trapasso è stato bellissimo perché è avvenuto con l'aiuto di una “guida” che mi ha reso indolore il lasciare questa vita”.

Sempre su esperienze di vite passate insiste la testimonianza della psicologa psicoterapeuta Gega Redina che ha narrato quanto visto da una propria cugina che vive in un'altra regione italiana e che era venuta a farle visita per le prima volta nella sua nuova casa, nelle immediate colline di Cesena vicino al fiume Savio. “La casa – ha detto Gega Redina – è una abitazione vecchia di un paio di secoli e ristrutturata completamente. Mia cugina, scesa in giardino per fumare una sigaretta, è rimasta sconvolta nel vedere un gruppo di donne in abiti d'epoche passate con una strana cuffia in testa che prendevano acqua dal fiume per metterla dentro grandi tini. Sicuramente erano delle lavandaie coadiuvate da uomini che indossavano indumenti di un tempo con calzoni fatti a sbuffo lunghi fino alle ginocchia. Lei stessa si vedeva riccamente vestita con un lungo abito”. “L'esperienza termina – ha continuato Gega Redina riportando quanto detto dalla cugina – con la visione di una lapide tombale su cui era incisa una rosa stilizzata e la data 1806”.

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