Maze, la rinascita tornando all’università

TRIESTE. Che nel finale della scorsa stagione Tina Maze fosse satura di sci, nonostante i due ori olimpici a Sochi, bastava vederla in tv durante le gare e all’arrivo, per capirlo a occhio. Tanto che sul tipo di futuro al quale andare incontro, qualche punto interrogativo sembrava esistere. Invece le è bastato staccare la spina per un po’, girare la testa altrove, fare un aggiustamento importante nel suo Team to aMaze e la campionessa slovena non solo ha rilanciato, ma si è seduta saldamente sul trono di regina assoluta delle nevi, spodestando di netto Lindsey Kildow (in arte Vonn): ha già vinto 3 medaglie iridate a Beaver Creek, da oggi insegue le ultime due, in gigante e slalom. E inoltre è saldamente in testa alla Coppa del Mondo generale, davanti a Fenninger e Vonn. Insomma, fra un mese potrebbe avere in tasca il filotto imperiale.

Per capire questa metamorfosi bisogna riavvolgere il nastro fino alla scorsa primavera: era in un momento di crisi, la Maze. Forse per stanchezza, dopo stagioni tirate sempre al massimo per crescere e arrivare al top. Aveva bisogno di staccare la spina, come lei stessa disse a fine stagione. Non appena chiuse le finali di Coppa del Mondo, mollò lo sci e tornò a studiare psicologia all’università di Maribor, dove oggi le manca soltanto un esame per la laurea. Ha ritrovato le motivazioni che cercava, soprattutto con la psicologia dell’età evolutiva, un rapporto con i bambini che le è piaciuto molto. Così è avvenuta la ricarica delle sue pile, il primo stimolo per affrontare la Coppa del Mondo con tutti i disagi che ciò comporta dal punto di vista logistico, affettivo e familiare.

Il secondo è stato l’arrivo di Valerio Ghirardi, l’ex allenatore di Isolde Kostner che le ha permesso di crescere ancora soprattutto nelle discipline veloci. Oggi il suo Team to aMaze è quasi esclusivamente italiano (Andrea Massi preparatore, Valerio Ghirardi allenatore, Andrea Vianello skiman), solo la fisioterapista Nezka Poliansek è “straniera”. E lei in fondo pare sia contenta di avere un team “italiano”, perchè parlando quasi esclusivamente il nostro idioma sta facendo passi da gigante nella conoscenza della lingua, la quarta del suo bagaglio di poliglottismo (sloveno, inglese, tedesco le altre tre, ma capisce anche un po’ di croato).

Tina Maze è un fenomeno già di per sè, e non solo nello sci. Canta, disegna gioielli, ha una passione per l’arte a tutto tondo, tanto da aver definito in un’intervista a Sport Style anche lo sport come una forma artistica. Si capisce, insomma, perchè Tina è diventata la Maze: dietro un/una grande atleta c’è sempre una persona eccezionale, fuori della media. Le doti naturali le ha di suo, è innegabile. Andrea Massi dal punto di vista fisico-psicologico e Valerio Ghirardi da quello tecnico sono riusciti a mettere ordine in lei come persona e atleta, riuscendo a tirare fuori il meglio della Maze. Così è tornata ancora più forte di prima, oggi è incontestabilmente la Numero Uno e sarà molto difficile spodestarla finchè non deciderà lei stessa di farsi da parte. Ma c’è tempo, perchè ha già detto che vuole ancora stupire.

E in tutto questo c’è anche la sua predilezione per la nostra regione. Che viva alcuni periodi dell’anno a Gorizia e che spesso ci svolga parte della preparazione atletica, è ormai abbastanza noto, così come le sue presenze a Grado. Un po’ meno lo è il fatto che le piaccia anche Sistiana, la sua baia, le falesie. Capita, d’estate, che ci venga al mare non appena ne abbia la possibilità. E qualche volta è stata perfino vista arrampicare sulle pareti di roccia della zona, un’altra delle sue passioni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Leave a Reply