Majer ucciso da un malore in Madagascar

PADOVA. Padova piange Vincenzo Majer, stimato nel mondo dell’università e molto conosciuto anche fuori dall’ambito accademico. Vincenzo Majer, 70 anni, professore universitario ordinario di Psicologia del lavoro, da un anno in pensione, è mancato improvvisamente nella notte tra domenica e lunedì mentre si trovava ad Antananarivo, capitale del Madagascar, con uno dei suoi tre figli e altri viaggiatori. Majer, che era arrivato nell’isola africana da appena due giorni con un viaggio organizzato, si è sentito male attorno alle 2 di notte. Immediata la chiamata all’ospedale. I sanitari locali, giunti rapidamente, come ha raccontato il figlio del settantenne che si trovava con lui in vacanza, hanno cercato di tenerlo in vita in tutti i modi, ma non c’è stato nulla da fare.

L’ex docente universitario, grande viaggiatore, è stato colto da un infarto che non gli ha lasciato scampo e nel giro di pochi minuti è morto. «Mio fratello Jacopo, che era in Madagascar con mio papà, mi ha detto che fino al giorno prima stava benissimo, ed era felicissimo di essere in viaggio», racconta Matteo, figlio di Vincenzo Majer. «La cosa che mi rende un po’ più sereno e che mi fa stare meno male è che evidentemente quello era il suo momento e che è morto facendo quello che più amava: viaggiare per il mondo».

Vincenzo Majer, originario di Venezia, ha da sempre vissuto a Padova, dove per più di 25 anni ha insegnato all’Università, docente di Psicologia del lavoro. «Amava moltissimo il suo lavoro e come un vero maestro tramandava il suo sapere agli studenti. Dopo tanti anni ancora adesso qualcuno mi ferma per strada e mi ricorda di come mio papà desse un enorme importanza alla preparazione e alla rispettabilità della professione di psicologo del lavoro», ricorda il figlio Matteo, che prosegue nel racconto della carriera del padre: «Dopo aver insegnato all’università di Padova, i dieci anni successivi li ha trascorsi all’università di Firenze. Era in pensione da appena un anno e aveva iniziato solo ora a godersi davvero la vita». Vincenzo Majer, che negli anni in cui è stato professore universitario ha contribuito alla ricerca scientifica nel campo della psicologia del lavoro con diverse pubblicazioni, ultimamente si stava dedicando oltre che ai viaggi, che intraprendeva spesso e volentieri, anche alla cultura. «Ha ristrutturato e praticamente fatto rinascere una bellissima villa del Cinquecento, villa di Rovero ora Majer, a Caerano di San Marco, in provincia di Treviso, dove oltre a viverci nel periodo estivo, teneva diversi incontri e conferenze proprio sul tema dei viaggi», dice Matteo. «Offriva con entusiasmo la sua villa alla collettività, organizzando serate intere dedicate alla cultura e ai racconti di viaggio».

Vincenzo Majer oltre ai due figli Jacopo e Matteo lascia la figlia Sara, la moglie Marina, l’ex

moglie Margherita e i quattro nipotini che adorava e con i quali non perdeva occasione di giocare: Marco, Giacomo, Giulia e Pietro. Per quanto riguarda il funerale di Vincenzo Majer non sono ancora stati fissati data e luogo, prima bisognerà aspettare il rientro della salma dal Madagascar.

Leave a Reply