L’UNIVERSITÀ A ROVERETO: UN NUOVO PIANO TRIENNALE …

Sono la meccatronica, le scienze cognitive, l’architettura e il design, la musica e il linguaggio i nuovi ambiti di collaborazione tra Rovereto e l’Università di Trento. A stabilirlo è il nuovo accordo quadro di durata triennale (2014-2016), che integra e potenzia i rapporti di collaborazione sviluppati in questi anni tra l’ateneo e la città e che apre a nuove iniziative didattiche e di ricerca, a laboratori e specifiche attività formative. Nell’accordo, presentato ai giornalisti questa mattina in Rettorato dalla rettrice Daria de Pretis, dal sindaco di Rovereto, Andrea Miorandi e dall’assessora comunale alla formazione e al patrimonio civico dei saperi, Giovanna Sirotti, previsto un contributo annuale del Comune (100mila euro per il primo anno) a supporto delle attività dell’Ateneo nella città della Quercia. L’intesa servirà anche a finanziare anno per anno specifiche attività: per il 2014 saranno sostenuti quattro nuovi assegni di ricerca e la promozione di laboratori didattici a Rovereto.
Tra i principali punti generali dell’accordo, è stato rinnovato il supporto alle attività svolte nella formazione e nella ricerca dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive e, in particolare, alle iniziative di orientamento degli studenti e di formazione degli insegnanti, anche attraverso laboratori didattici ed eventi di divulgazione scientifica. Confermato il sostegno anche al Centro Interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) e al Centro di Riabilitazione Neurocognitiva (CeRiN), nell’ambito del più ampio progetto di sviluppo della ex Manifattura Tabacchi. Un fiore all’occhiello, quello delle scienze cognitive e delle neuroscienze, che sta caratterizzando Rovereto come punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale.
Anche nel nuovo accordo rimane prioritario l’interesse per gli studi sulle figure di intellettuali legati al territorio roveretano, a partire dal filosofo Antonio Rosmini e dal grecista Mario Untersteiner, con attività di valorizzazione condotte principalmente nell’ambito delle scienze umane e letterarie. Altro grande polo strategico per le potenziali ricadute nel tessuto produttivo locale, l’area dell’ingegneria industriale e della meccatronica a cui si aggiunge un nuovo interesse per le iniziative in ambito architettonico/urbanistico e artistico/design. Obiettivo dichiarato nell’accordo è quello di favorire il legame tra l’Università e il territorio roveretano a partire dalle sue strutture museali. Un patrimonio culturale che va a rafforzare l’asse di collaborazione che già collega il sistema bibliotecario di Ateneo con la biblioteca civica di Rovereto attraverso iniziative congiunte e concessione reciproca di spazi ed edifici per eventi, servizi, attività didattiche e di ricerca.
UniTrento-Rovereto: gli ambiti di collaborazione
Il rapporto di collaborazione con l’Università di Trento, consolidato da una precedente convenzione stipulata nel 2011, ha consentito la realizzazione di progetti di ricerca tramite l’assegnazione di borse di studio e assegni di ricerca, la realizzazione di importanti convegni internazionali e iniziative di scambio culturale e scientifico su tematiche di comune interesse. Di particolare rilievo i progetti di valorizzazione del filosofo roveretano Antonio Rosmini e la musealizzazione di Casa Rosmini; le attività di ricerca svolte dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive in materia di linguaggio, decisione, percezione, attenzione ed educazione; le attività di ricerca del CIMeC e del CeRiN nell’ambito delle neuroscienze e della riabilitazione cognitiva. Attività che hanno rafforzato e dato spessore alla presenza dell’Ateneo a Rovereto.
I quattro progetti finanziati per il 2014
Per il 2014 sono quattro i progetti individuati che saranno oggetto di finanziamento tramite un assegno di ricerca: un progetto su musica e linguaggio; un progetto di valorizzazione e pubblicazione degli inediti del grecista Mario Untersteiner; un progetto del CIMeC sulla salvaguardia dei piccoli frutti da moscerini infestanti con strategie sostenibili e per l’area della meccatronica, un progetto di sviluppo di un sistema a realtà aumentata per l’assistenza agli operatori di macchine utensili.
Il progetto “Elaborazione del ritmo: parallelismi fra musica e linguaggio” del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive (responsabile scientifico: prof. Roberto Cubelli) si propone di acquisire elementi di conoscenza sull’intreccio fra capacità linguistiche e abilità musicali e di fornire elementi di conoscenza per la formazione linguistica e musicale, avviando forme di collaborazione fra Università e Civica scuola musicale Riccardo Zandonai. In particolare, il progetto intende dettagliare il parallelismo fra elaborazione del linguaggio e competenza musicale e indagare se, in condizioni patologiche nei disturbi evolutivi e acquisiti, un deficit a carico di un dominio sia correlato a difficoltà nell’altro dominio. Oltre alla ricognizione nella letteratura scientifica, allo studio di casi e alla realizzazione di studi sperimentali, è previsto anche il coinvolgimento degli alunni della Civica scuola musicale, che sono in possesso sia delle competenze linguistiche sia delle competenze musicali. Studi di carattere interdisciplinare hanno infatti messo in luce che un training musicale può contribuire efficacemente all’acquisizione delle abilità di lettura e scrittura in età evolutiva, anche in situazioni in cui siano presenti difficoltà di apprendimento specifiche.
Un altro progetto di ricerca del Dipartimento di Lettere e Filosofia (responsabile scientifico: prof. Giorgio Ieranò) riguarda la valorizzazione del fondo librario e di manoscritti dell’archivio di Mario Untersteiner (Rovereto 1899 – Milano 1981), grande intellettuale europeo, studioso del mito, della filosofia e del teatro antico. Il fondo è stato donato dalla famiglia alla Biblioteca civica “Girolamo Tartarotti” di Rovereto nel dicembre 2005. Oltre alla biblioteca privata dello studioso, il fondo contiene numerosi materiali inediti: saggi e studi sulla letteratura greca, corrispondenza in larga parte inedita con grandi studiosi, intellettuali e personalità politiche del ‘900. Si tratta, quindi, di un fondo di estrema importanza per ricostruire la storia culturale del Novecento italiano. Il progetto riprende e sviluppa una lunga collaborazione scientifica e di ricerca tra il Dipartimento e la Biblioteca «Tartarotti» che si è concretizzata nell’istituzione nel 2009 del Seminario permanente «Mario Untersteiner», per organizzare seminari scientifici e incontri pubblici di alta divulgazione. Per il 2014 è previsto il vaglio dei materiali inediti e dell’epistolario conservati nel Fondo.
Nel 2014 verrà finanziato anche il progetto “Strategie sostenibili contro i moscerini infestanti: dalla percezione olfattiva alla salvaguardia dei piccoli frutti del trentino” promosso da INN Lab (Laboratorio di Neurobiologia e Neuroecologia degli invertebrati del CIMeC – dott. Albrecht Haase) in collaborazione con la Fondazione Mach. Il progetto va a toccare uno dei problemi più sentiti per l’agricoltura locale: la minaccia del moscerino Drosophila suzukii alla produzione di frutta. Questa specie invasiva originaria dell’Asia si sta rapidamente espandendo in Italia e nel resto mondo occidentale, prediligendo aree coltivate a piccoli frutti. In questo progetto si vogliono porre le basi per realizzare strategie di controllo sostenibili basate sul disorientamento olfattivo che permettano di contrastare gli effetti e la diffusione. Nei moscerini infatti la scelta del substrato su cui deporre le uova è guidata principalmente dall’olfatto.
Infine, un altro progetto che sarà finanziato riguarda la meccatronica e, più precisamente, lo sviluppo di un sistema a realtà aumentata per l’assistenza agli operatori di macchine utensili, che devono costantemente confrontare ciò che accade nel volume di lavoro della macchina con le informazioni del sistema di controllo, tipicamente visualizzate su un convenzionale display. Danneggiamenti e ritardi possono derivare da errori commessi dall’operatore nell’interpretare correttamente le informazioni del sistema di controllo rispetto alla reale configurazione del volume di lavoro. L’obiettivo è quello di sviluppare un sistema di realtà aumentata che consenta all’operatore di visualizzare, sovrapposto alla visione del volume di lavoro reale, una serie di informazioni corrispondenti a quelle impostate nel sistema di controllo, come il percorso utensile, i sistemi di riferimento, le quote di sicurezza, il modello solido del pezzo da lavorare. Queste informazioni potrebbero, ad esempio, essere proiettate all’interno di occhiali (smart glass) indossati dall’operatore. Un sistema che potrà essere la base per ulteriori sviluppi futuri, come ad esempio l’assistenza nelle operazioni di manutenzione e riparazione di macchinari e sistemi complessi, particolarmente utile in una realtà come Rovereto ad alta concentrazione produttiva nei settori delle macchine utensili e dell’automazione industriale.








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