Lev Semënovich Vygotskij, il Mozart della psicologia

Da Mosca “La Voce della Russia”!

Il Mozart della psicologia”… Una definizione certamente appropriata e geniale che fotografa il pensiero del grande studioso russo Lev Semënovich Vygotskij, morto giovanissimo nel 1934 e rimasto a lungo nell’ombra nonostante l’originalità delle sue intuizioni. Infatti l’Occidente scopre Vygotskij solo nel 1962 quando Brunner pubblica la traduzione americana di “Pensiero e linguaggio”. Sembra incredibile, ma molte opere di Vygotskij rimasero inedite fino agli anni ’80, quando cominciarono ad essere pubblicate e divennero una vera miniera per gli studiosi.

Secondo Vygotskij, lo sviluppo della persona nasce dal rapporto tra l’individuo e l’ambiente. Partendo da questa considerazione ha elaborato la teoria interazionista, che costituisce una vera rivoluzione nella psicologia.

Vygotskij inizialmente si occupa di critica letteraria e psicologia dell'arte e i sui primi studi di psicologia furono nel campo dell'educazione. Successivamente i suoi studi si orientano verso la psicologia. Le ricerche del grande studioso si collocano nel contesto della Rivoluzione russa e hanno come riferimento teorico il marxismo. Le vicende personali di Lev Vygotskij si intrecciano con gli anni dello stalinismo, quando nel 1936 un decreto del Comitato Centrale del PCUS condannò la psicologia perché si richiamava a valori borghesi. I suoi scritti furono messi al bando e il grande studioso isolato.

Oggi Vygotskij è il punto di riferimento della psicologia e della pedagogia e i suoi studi sono diventati strumento di lavoro e di ricerca. Ciò che più affascina i ricercatori è l’intuizione che “sviluppare la creatività significa intervenire sulla società rendendola più libera e liberante per tutti”. In Italia tra più attenti studiosi dell’opera di Vygotskij, ricordiamo gli psicologi Mecacci, Veggetti e Solari.

Ecco l’intervista al prof. Silvano Solari, psicologo, docente dell’Università di Genova e redattore della rivista “Autismo”, rilasciata al nostro corrispondente Daniele Ceccarini.

Scaricare l'audio

Corrispondente:Quale è stata l'importanza di Vygotskij come psicologo?

Silvano Solari: E’ stata rilevante per la pubblicazione del libro “Pensiero e linguaggio” in cui dimostra di essere un bravissimo psicologo, scienziato e ricercatore. Si tratta di una ricerca condotta con bambini in età prescolare sul rapporto pensiero e linguaggio. Vygotskij, facendoli giocare e mettendoli a confronto, riesce a dimostrare che il linguaggio è un potentissimo stimolo di sviluppo per il pensiero.

Corrispondente: Nel campo della psicologia infantile come si è sviluppato il dialogo con Piaget?

Silvano Solari: Si sa che c'è stato un dialogo, probabilmente un carteggio tra Piaget, che viveva in Svizzera e Vygotskij che viveva in Russia. E' stato un dibattito sicuramente interessante perche mentre Piaget ribadiva la priorità dello sviluppo dell’intelligenza del piensiero rispetto al linguaggio,Vygotskij tendeva a far prevalere l'influenza del linguaggio sul pensiero. Poiché il dialogo è tuttora aperto, sicuramente è stato un confronto determinante per lo sviluppo della psicologia dell'età evolutiva.

Corrispondente:Come e quando sono stati conosciuti i suoi pensieri psicologici in Italia e in Europa?

Silvano Solari: Il libro “Pensieri e Linguaggio”, probabilmente il più conosciuto in Italia se non il più importante, è stato pubblicato intorno agli anni ’70, con una traduzione dall'inglese che ha permesso di far conoscere al grande pubblico Vygotskij, come psicologo e ricercatore. Contemporaneamente avveniva un processo di diffusione del suo pensiero con l'opera di Bruner, importantissimo pedagogista americano.

Corrispondente:Qual'è l'attualità del suo pensiero psicologico?

Silvano Solari: Bruner pone in evidenza come Vygotskij dia importanza agli stimoli socali per favorire lo sviluppo dell'intelligenza, del pensiero e naturalmente del linguaggio. Questa enfatizzazione portata su quest'aspetto tende a vedere anche l'intervento educativo, basato sulle teorie vigoskiane, come processi educativi che necessitano di continui stimoli in avanti. Tutto questo è di grande attualità e importante per il rilievo dato agli stimoli sociali di tipo linguistico.

Corrispondente:Più concretamente la sua attualità come si manifesta oggi in Italia?

Silvano Solari: A mio parere, in Italia Vygotskij è conosciuto perché, secondo l'ipotesi di Bruner, da’ più spazio alla capacità intuitiva rispetto al dispiegamento naturale delle fasi di sviluppo come diceva Piaget. Bruner ritiene che Vygotskij ha il merito di aver introdotto il concetto di area potenziale di sviluppo cioè un’area tra una fase di sviluppo e l'altra nella psicologia dell'eta evolutiva in cui il soggetto può fare dei salti di pensiero. In Italia, Vygotskij è studiato perché secondo le sue teorie è sempre possibile stimolare a progredire proponendo al bambino attività interessanti, stimolanti, motivanti senza dover sempre aspettare che i requisiti stabiliti da Piaget delle diverse fasi di sviluppo debbano essere completati. In italia e nelle scuole italiane, l’influenza di Vygotskij è sicuramente rilevante. In particolare, nel riconoscimento che i bambini possono essere stimolati a pensare qualcosa di più difficile senza essere sempre troppo protetti. In questo senso, il linguaggio come condotta sociale fondamentale rappresenta un elemento determinante in quanto tutto ciò che è dialogo, tutto ciò che è conversazione, tutto ciò che stimola la capacità del racconto e di osservazione sul piano verbale naturalmente rafforzato dalla capacità osservativa e dalla capacita immaginativa o iconica è uno stimolo importante per lo sviluppo del pensiero

Avete ascoltato l’intervista al prof. Silvano Solari, psicologo, docente dell’Università di Genova e redattore della rivista “Autismo”, rilasciata al nostro corrispondente Daniele Ceccarini.

A presto sulle nostre onde.

Leave a Reply