Gentile dott.ssa Balconi
Mi chiamo Teresa e vorrei chiederle un consiglio: a giugno terminerò le scuole superiori e sto pensando di iscrivermi all’Università; tuttavia sono indecisa fra psicologia e psichiatria. Non so bene le differenze in termini di studio e di lavoro. Mi dà una mano a scegliere?
Teresa
Dobbiamo introdurre nella discussione un terzo elemento: lo Psicoterapeuta.
Partiamo dal percorso scolastico: chi si laurea in Psicologia, dopo cinque anni, è psicologo. Può esercitare la professione di psicologo ma non può fare psicoterapia, che viene esercitata dallo Psicoterapeuta. Per diventare psicoterapeuti occorre frequentare una scuola di specializzazione in Psicoterapia che dura quattro anni.
Lo psichiatra, invece, è una persona laureata in Medicina e Chirurgia, sei anni di corso, specializzata in Psichiatria. Lo psichiatra può a sua volta frequentare la scuola di specializzazione in Psicoterapia e conseguire la qualifica di Psicoterapeuta.
Per quanto concerne la differenza pratica, lo psichiatra, essendo medico, cura attraverso la somministrazione di psicofarmaci: stabilisce insieme al paziente qual è la medicina migliore per curare il suo stato di malessere, e ne verifica l’andamento, generalmente, a distanza di qualche mese. Lo psicoterapeuta, invece, segue il paziente passo a passo nel corso di una psicoterapia della durata variabile a seconda della specializzazione e dello stato emotivo del paziente.
Personalmente, data la mia specializzazione in Analisi Bioenergetica, ricevo i pazienti tutte le settimane, almeno in una prima fase, per realizzare e costruire insieme quella che in gergo si chiama “alleanza terapeutica” fra paziente e psicoterapeuta, e che di fatto è il meccanismo che permette la risoluzione dello stato di malessere psicologico. Il percorso di Psicoterapia si costruisce insieme: è un viaggio che ci porta da qualche parte, molto spesso non sappiamo dove né quanto dura. Sappiamo che la meta finale è il benessere, ma la navigazione è assolutamente a vista: prima di iniziare una psicoterapia non ho già in testa un percorso prestabilito, ma mi metto a lavorare con il paziente per costruire il suo viaggio. Io professionista sono solo un mezzo: una volta che abbiamo deciso insieme che il percorso sta volgendo al termine, le sedute si diradano, un paio di volte al mese, poi, piano piano, diventano una e quindi si risolve il rapporto. La fine della terapia è essa stessa parte integrante della terapia e va gestita con molta cautela.
Ci sono moltissime altre differenze fra il mestiere dello Psichiatra e quello dello Psicoterapeuta, ma non vorrei entrare in tecnicismi noiosi: ti basti sapere che, a grandi linee, lo Psichiatra cura con i farmaci tutte quelle malattie che fanno riferimento all’area psicotica e che quindi non sono suscettibili di miglioramento attraverso una psicoterapia. Fanno parte di questa categoria Schizofrenia, Disturbo delirante, Disturbo schizofreniforme, Disturbo schizoaffettivo e Disturbo psicotico breve.
Lo psicologo si occupa specificatamente delle nevrosi (nevrosi fobica, nevrosi isterica, nevrosi d’ansia, nevrosi ossessiva) in cui il rapporto con la realtà, seppure alterato, è comunque presente. In questi casi una psicoterapia può giungere al cuore del problema, risolvere il conflitto che l’ha generato, e restituire al paziente il suo benessere.
Ricordati che una psicoterapia richiede molto tempo, pazienza, elasticità e coraggio da parte del professionista, e motivazione da parte del paziente.
Spero di averti chiarito un po’ le idee, in bocca al lupo per i tuoi studi
Dott.ssa Elisa Balconi
Psicologa Psicoterapeuta Specializzata in Analisi Bioenergetica
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