Le metafore attivano le regioni cerebrali coinvolte nell …

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Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologicheBruciare di passione, sentire gelarsi il sangue…attenzione il nostro cervello riattiva le esperienze sensoriali e motorie per comprendere le espressioni metaforiche. E’ evidente anche alla psicologia ingenua che le nostre conversazioni quotidiane sono immancabilmente ricche di metafore. Linguisti e psicologi da tempo sono alle prese con il rapporto tra le metafore, il linguaggio e la nostra esperienza sensoriale e già George Lakoff lo diceva: la comprensione delle metafore è radicata nelle nostre esperienze senso-motorie. Ma in pratica che significa? E chi lo ha dimostrato empiricamente?

Un nuovo studio pubblicato questa settimana su Brain Language dimostra a livello empirico che l’ascolto di una frase contenente una metafora tattile (implicante cioè una qualità tattile, ad esempio vino vellutato oppure rough day in lingua inglese) attiva una specifica regione cerebrale sensomotoria, l’opercolo parietale, deputata non tanto alla comprensione linguistica ma proprio all’elaborazione delle sensazioni tattili: in altre parole, sembra che si verifichi una simulazione mentale interna, con tanto di correlati cerebrali, delle sensazioni tattili legate a una certa qualità tattile espressa nella metafora. La stessa regione non si attiva quando invece ascoltiamo una frase che spiega esplicitamente a livello linguistico il significato della stessa metafora.

“Anche quando lo stimolo è rappresentato da una metafora nota e di uso comune è stato dimostrato che la comprensione delle metafore attiva le aree sensoriali del nostro cervello, appunto implicate nell’elaborazione degli stimoli sensoriali” dice Krish Sathian professore di neurologia, riabilitazione e psicologia presso Emory University di Atlanta.

Come da attese in linea con l’approccio della grounded cognition, effettivamente non è stata riscontrata l’attivazione delle regioni corticali visive durante la comprensione delle metafore tattili: una sorta di coerenza tra tipologia di aree sensoriali riattivate e comprensione linguistica di metafore basate su specifiche modalità sensoriali (metafore visive, cinestesiche, tattili, uditive, etc). Non stupisce che la ricerca sia stata condotta da un gruppo di ricercatori della Emory University di Atlanta, patria di Lawrence Barsalou uno dei principali sostenitori dell’approccio della grounded cognition nell’ambito delle scienze cognitive.

 

 

BIBLIOGRAFIA:  

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