Le donne della nuova politica partono da Monza. Nasce a giugno dalla Brianza il primo Movimento Italiano Donne Attive In Politica
"La forza delle donne deriva da qualcosa che la psicologia non può spiegare (Oscar Wilde.)
“Vorrei che le donne avessero potere non sugli uomini ma su loro stesse” (Mary Wallstonecraft).
Dalla consapevolezza che bisogna reagire al peggio della politica e dalle delusioni che essa ha prodotto, alla sintesi di un nuovo movimento politico che fondi sulle donne i suoi progetti per andare lontano e fondare un nuovo Paese.
“La consapevolezza di andare oltre”: questo lo slogan del MIDATT, il primo Movimento Italiano DONNE ATTIVE IN POLITICA che nasce dall’idea e dall’entusiasmo di un gruppo di professioniste, imprenditrici, intellettuali che vivono in Brianza ma non necessariamente di origine “Brianzola”.
Alcune di loro hanno militato nei partiti, in particolare nel Pdl, prendendo in seguito le distanze poiché quell’esperienza gli ha impedito di “cambiare”, di promuovere iniziative, anche a tutela delle donne, quindi “bloccate”, deluse, impedite.
Ma questo gruppo di donne coraggiose, appoggiate da uomini che credono nella loro forza e capacità di rinnovamento, adesso vuole ripartire dalle ceneri della vecchia politica maschile, ormai morta. Per proporre un messaggio paritario, inteso come accesso paritario alla politica attiva.
"Non chiediamo di fare atti di responsabilità, anche perché sappiamo quanto sia per gli uomini politici difficile, ma chiediamo solo di farsi da parte, almeno al momento, perché è giunta l’ora di farlo", afferma Tiziana Fraterrigo, presidente del Midatt. "Le donne del Midatt partono dalla consapevolezza di essere diverse, concrete, responsabili e soprattutto di voler fare politica in modo serio, responsabile, concreto, nell’interesse di tutti i cittadini, dal primo all’ultimo, senza distinzione di razza, sesso, età, religione stato sociale, ed economico, o culturale", aggiunge.
La politica per loro è intesa nel vero senso della sua parola: amministrazione della polis, della città, che è composta da tutti i cittadini. Per cambiare veramente le cose, che non possono più andare avanti così, bisogna dunque:
fare una politica lontana dai partiti tradizionali, dalle loro ideologie, che in questi decenni hanno solo messo in atto interessi di pochi, a discapito della maggioranza dei cittadini italiani;
fare una politica fondata su principi morali e non su principi personali;
fare una politica onesta;
fare una politica di parità, tra donna e uomo;
fare una politica a tutela degli interessi economici del paese;
fare una politica a tutela di tutti i cittadini e soprattutto delle classi più deboli;
fare una politica di competenze, tecniche, scientifiche, professionali, in ogni settore;
fare una politica di responsabilità;
fare una politica concreta.
Fondamentale il concetto di parità intesa come uguaglianza di diritti, capacità e e responsabilità. Quote rosa? No grazie. "Siamo contrarie alle quote rosa, perché non deve essere eccezionale far sì che le donne entrino in Parlamento e infatti la percentuale di donne a Roma oggi si attesta intorno al 19%, mentre dovrebbe essere almeno la metà", ha aggiunto Daniela Greco, vicepresidente.
Anche il concetto di libertà della donna in politica va rivisto: "Una donna deve sapere di potere essere protagonista della vita politica, della vita professionale, della vita sociale e della vita familiare, e deve essere consapevole di poter essere tutto questo con naturalezza e successo", sottolineano.
Questo movimento dunque vuole essere un’esortazione a tutte le donne del Paese, ma anche agli uomini liberi e di responsabilità, di qualunque provenienza e idee, a guardare in faccia la realtà, a pensare ai propri traguardi, alle proprie aspirazioni e anche ai propri limiti, limiti che non sono ben definiti, limiti che stanno lì proprio per essere varcati e superati. La cosa fondamentale nella vita, ma soprattutto nella politica è la collaborazione, è la volontà di far comprendere che il potere è di tutti, che va gestito da alcune persone che rappresentano tutta la collettività.
Tra i progetti da realizzare, prima di tutto: arrivare in tutto il Paese, ma anche creare una nuova classe politica che lavori “per competenze”, che insomma metta le proprie competenze di lavoro e di vita davvero al servizio della collettività.
Testimonial del Movimento è Katia Fiorelli, giornalista tv di Sky, che ha fatto del diniego al vecchio sistema antimeritocratico il suo principio di vita.
Tutt i progetti, lo Statuto e le novità sul Movimento verranno presentati in una conferenza stampa
lunedì 11 giugno 2012
c/o Hotel della Regione
alle 11.00