L’amore: una dolce ossessione «Come drogati e più vulnerabili»

Milano, 11 febbraio 2013 - Nonc'è scampo. Per chi è innamorato o in cerca della dolce metà è il momento di fare i conti con la festa di San Valentino. Ma come mettere alla prova l'autenticità dei nostri sentimenti e quelli dell'altra persona? Quando la fiamma si accende per un lui o una lei cerchiamo subito di domandarci se siamo alle prese con un'infatuazione o con qualcosa di più serio. «Il test dei sentimenti è molto semplice - osserva Marco Costa, docente di Psicologia all'Università di Bologna ed esperto di comunicazione non verbale - . Per capire se e come siamo coinvolti basta porre attenzione a quanta parte della giornata pensiamo a chi ha attirato il nostro interesse. Nell'innamoramento la persona amata diventa un'ossessione e si arriva a pensare a lei anche fino al 70-90% del tempo. Anche se cerchiamo di distrarci, la sua immagine fa capolino nella mente».

Una sorta di droga. «La fisiologia del cervello durante le prime fasi dell'innamoramento è molto simile a quella di un soggetto che è sotto gli effetti della cocaina. La persona innamorata - sottolinea Costa- si sente più forte e ha meno bisogno di dormire e di mangiare, i suoi pensieri corrono di più, non è un caso che la creatività in ambito artistico e intellettuale è favorita dall'innamoramento». Anche per Donatella Marazziti, psichiatra dell'Università di Pisa, «l'innamoramento è uno stato di ossessione, sebbene transitorio, perché conta solo il partner. Lo spiega anche il fatto che negli innamorati il livello del neurotrasmettitore serotonina si abbassa, indice tipico delle persone ossessive. Con meno serotonina siamo più impulsivi e meno cauti verso gli altri e riusciamo a mostrare aspetti più intimi di noi.Mase non siamo corrisposti tutto resta a livello di infatuazione e bisogna rivolgere altrove l'interesse, altrimenti diventa malattia. E non serve decidere di volersi innamorare, perché si tratta di un'emozione primordiale che sfugge al controllo della volontà».

Ma non sempre fila tutto liscio e il cuore a volte ci fa intuire percorsi in discesa, ma anche strade in salita. Una fragilità caratteriale? «No - risponde Costa - perché le emozioni nell'innamoramento hanno andamento altalenante. Si può passare in poco tempo da momenti di estasi e sfrenata euforia ad altri di estrema disperazione e panico, per esempio può capitare quando chi ci interessa non risponde al cellulare. Inoltre, la vista della persona amata induce un'attivazione spiccata del sistema nervoso autonomo da cui derivano arrossamenti, battito cardiaco accelerato, sudorazione delle mani, tremolii nella voce». Donne e uomini sono comunque destinati a incontrarsi, «malgrado i loro difetti - precisa Costa - e questo è il significato evoluzionistico dello stato alterato di coscienza che permette di idealizzare la persona amata in modo irrazionale, per cui i suoi difetti divengono irrilevanti. Lei arriva in ritardo? Non conta». E visto che non c'è storia d'amore senza reciprocità, sarebbe bello avere a portata di mano un metodo per capire se l'altro ci ricambia. «Esiste un sistema infallibile- rivela lo psicologo- perché quando due si amano tendono a imitarsi e a sincronizzarsi nei comportamenti. Se uno si avvicina, l'altro fa altrettanto e quando camminano lo fanno in perfetta sincronia».

Lo stato di grazia, sappiamo, non dura per sempre. Diverse ricerche hanno messo in luce che quanto più precocemente la coppia passa dal conoscersi e frequentarsi al sesso, tanto minore è la durata dell'innamoramento. Un sesso soddisfacente, infatti, tende a favorire il rilascio di un ormone, la prolattina, che accelera la transizione tra innamoramento e attaccamento. È la spiegazione biologica di come una persona riesca a diventare una colonna salda nella nostra vita.

di Donatella Barbetta

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