L’amore tra coniugi oltre la morte

L'amore tra moglie e marito non
dura solo "finché morte non vi separi", ma il legame va oltre la
dipartita di uno dei due. La scoperta si deve a uno studio Usa
pubblicato su Psychological Science, per il quale il legame tra i
partner, anche quando uno dei due non c'è più, è tanto forte quanto lo è
stato in vita.

"Le persone alle quali teniamo continuano a influenzare
la nostra vita anche dopo essere morte", spiega Kyle Bourassa,
responsabile del lavoro e dottorando di psicologia nell'università
dell'Arizona. In un lavoro precedente, il team americano aveva trovato
prove dell"interdipendenzà tra i coniugi. I ricercatori si sono
quindi chiesti se questo legame continuasse anche dopo la scomparsa di uno dei due.

Per scoprirlo, gli scienziati hanno utilizzato i dati di "Share"
(Study of Health, Ageing, and Retirement in Europe), un progetto di
ricerca in corso con oltre 80 mila partecipanti in 18 Paesi europei e
in Israele. Nello specifico, hanno esaminato le informazioni di 546
coppie in cui uno dei partner era morto durante la raccolta dati, e
quelle di 2.566 coppie in cui entrambi erano ancora vivi.

I risultati hanno mostrato il legame tra i partner anche nel caso in
cui uno dei due era morto durante lo studio. Gli scienziati si sono
stupiti di non osservare differenze nella forza di questa
interdipendenza comparando vedovi e persone con il partner ancora
vivo.

"Anche se perdiamo le persone che amiamo, queste restano con noi, almeno in parte - spiega Bourassa - Questo aumenta l'importanza delle relazioni per il nostro benessere, ma c'è un rovescio della medaglia: abbiamo osservato che se la qualità di vita di un partecipante era bassa prima della sua morte, potrebbe avere
un'influenza negativa sul partner rimasto in vita".

Sebbene lo studio non affronti i meccanismi sottostanti
all'interdipendenza tra i coniugi, Bourassa e colleghi ipotizzano che
per le coppie in cui entrambi sono vivi siano le interazioni in corso
a cementare il legame, mentre in quelle in cui uno dei due se n'è andato
sarebbero i pensieri e le emozioni del passato.

I ricercatori sperano di esaminare questi meccanismi in ricerche
future. "Quello che vogliamo sapere è questo: è sufficiente pensare al
proprio compagno per creare l'interdipendenza? - si chiede Bourassa -
Se è così, come possiamo utilizzare queste informazioni per aiutare
meglio coloro che hanno perso il coniuge?".

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