La “resilienza” di Luca

La parola che meglio rappresenta Luca e la sua storia è sicuramente "resilienza". Tra tanti giovani che trovano il coraggio di partire per cercare lavoro, lui ha trovato il coraggio di restare in Italia, senza mai arrendersi di fronte alle difficoltà. Luca nasce e cresce in un paese della provincia di Siracusa. Frequenta il Liceo scientifico e proprio a pochi mesi dalla fine dell'ultimo anno scolastico, studiando filosofia, si appassiona a Freud. "Ho deciso così di iscrivermi a Psicologia" Sarà proprio questo percorso di studi a fargli incontrare la sua ragazza. "Nel 2009 mentre stavo scrivendo la tesi chiesi ad amici di amici di compilare un questionario. In questo modo ho conosciuto Simona. Anche lei siciliana, ma studiava al Nord". Una volta conseguita la laurea, Luca la raggiunge in Emilia dove frequenta un master in gestione del personale e per mantenersi inizia a lavorare come educatore con adolescenti problematici in una cooperativa "Quando questa è fallita, come tante altre in quel periodo, e io sono rimasto senza lavoro ho sentito ancora di più la mancanza della Sicilia. Non riuscivo ad ambientarmi, ma mi aiutava il pensiero che i sacrifici che stavo facendo mi avrebbero un giorno fatto tornare nella mia terra."
Trova finalmente il lavoro che gli piace, nell'ambito della Psicologia del Lavoro, il settore che lo interessa. Resterà in un'agenzia ad occuparsi della selezione dei dipendenti per sei mesi. Ma gli effetti della crisi già si fanno sentire e per un esubero di personale, nessun contratto viene rinnovato. Nuovamente disoccupato, Luca decide di imbarcarsi in un'avventura del tutto nuova: parte per la Puglia come animatore e maestro di tennis, in un villaggio turistico. "Un qualcosa nato con una buona dose di incoscienza, si è rivelato invece utilissimo perché mi ha aperto al contatto con la gente". Utilizza questi mesi anche per cercare di capire cosa vuole davvero fare. Al termine della stagione estiva, torna in Sicilia e stavolta sarà Simona a seguirlo. Supera l'Esame di Stato abilitandosi alla professione di psicologo. Subito dopo però, affronta un periodo critico che lo costringe a fare i conti con se stesso e con la propria insoddisfazione "Durante un allenamento per la rabbia ho spaccato la racchetta a terra. Neanche il tennis riusciva più a rendermi felice" Quest'episodio segna la svolta. Capisce di non potersi arrendere. La sua rinnovata propositività lo porta a vivere quella che chiama "l'esperienza più bella della mia vita". Diventa educatore in una comunità di prima accoglienza "l'impatto è stato molto duro perché il confronto con la diversità culturale è sempre difficile" . Ma è questa sfida così importante, il prendersi cura di persone con vite tanto estreme che lo spinge, al momento della chiusura del Centro, ad intraprendere la propria piccola grande sfida. Nel gennaio 2015, con il collega di Università Luigi con cui condivide anche lo stesso percorso di precarietà lavorativa, fanno nascere da questa stanchezza, una speranza. Investono i propri risparmi e creano un portale web per il reclutamento, in tutta Italia, nelle professioni sociali. "L'obiettivo mio e di Luigi è di fare tesoro delle nostre vicende e metterle a servizio degli altri, fornendo l'opportunità, grazie al nostro sito, di far incontrare domanda e offerta di lavoro." Oggi Luca è fiducioso, crede fortemente in questo progetto che spera possa garantire a lui un po' di certezze per metter su famiglia con Simona ma anche a tanti coetanei perché possano, grazie a un lavoro, fare finalmente pani per il futuro imparando che "nella vita, proprio come nel tennis, non è mai finita fino all'ultimo punto."

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