La psicologia «raccontata» attraverso sensi ed emozioni

Ha ufficialmente preso il via nel centro «Paolo VI» di via Calini la terza edizione del «Festival della cultura psicologica» organizzato dall'Ordine degli psicologi in Lombardia, Il tema di questa edizione è «I sensi e le emozioni», «un titolo evocativo dal duplice significato», spiega Brian Giampaoli, referente bresciano dell'Ordine: «La parola sensi richiama sia la sensorialià, intesa come fisicità, sia la ricerca di significati». Le emozioni e i loro infiniti modi di esprimersi nei diversi contesti sono sicuramente i protagonisti di questo festival, che volutamente include la parola cultura nel suo titolo, a indicare che la psicologia vive della sinergia con le diverse discipline che lavorano con l'emotività e la socialità. Esiste una branca della psicologia che si dedica allo studio dei comportamenti emozionali delle persone all'interno delle istituzioni, come gli ospedali o le scuole, e come questi possano intervenire sullo stato di salute e professionalità dell'istituzione stessa. Specializzate in questo settore sono le psicoterapeute Aurelia Galletti e Giuliana Tonoli, le quali spiegano che una parte dell'identità della persona è formata e definita proprio dall'istituzione che essa abita. Riccardo Serramondi, istruttore regionale Areu (Azienda regionale emergenza urgenza), interviene invece sulle emozioni come limiti e risorse sul lavoro. «Durante le fasi del soccorso le emozioni provocate dai vari tipi d'intervento creano un crescendo di tensione che arriva al picco nella fase più operativa», spiega. L'UNICA SOLUZIONE per evitare che questo limiti le capacità della squadra è cercare il dialogo alla fine del lavoro, sfogarsi attraverso il confronto con i colleghi, ma soprattutto dotarsi di una buona formazione che insegni a gestire al meglio ogni situazione di difficoltà. Altro interessante contesto nel quale le emozioni intervengono nello stato di benessere generale è la famiglia. La psichiatra e psicoterapeuta Romana Caruso parla di questo tema presentando il progetto di cui fa parte, «Le parole dei bebè», una serie di incontri gratuiti che si svolgono ogni mercoledì nell'istituto clinico Città di Brescia, rivolti ai genitori e non solo, che aiutano a gestire le emozioni delle mamme e dei papà fin dai primi giorni di vita del loro bebè. «È importante che il piccolo respiri un'atmosfera di benessere all'interno del nucleo famigliare, dove si creano le basi per insegnargli al meglio ad amare e gestire le sue emozioni», spiega la dottoressa Caruso. I bambini crescono e i genitori si ritrovano a fare i conti con la temuta fase adolescenziale dei loro figli. La dottoressa Maria Vittoria Metelli, psicologa e psicoterapeuta, interviene spiegando come sia importante che i genitori d'oggi tengano in considerazione non solo le emozioni, ma anche le forti differenze generazionali. «Esistono nuove difficoltà educative che posso nascere dalla diversa socialità creata delle nuove tecnologie, per esempio», dice la dottoressa Metelli, che conclude affermando l'importanza di lasciare la porta aperta al dialogo, cercando di evitare quei problemi che solitamente si traducono in semplici malintesi tra genitore e figlio. A questo proposito Gianfausto Ferrari, fondatore del Tag, Talent Garden di Brescia, chiude la conferenza con un messaggio di contemporaneità che invita a riconsiderare il Web e le nuove tecnologie come essenziali forme di altra socialità. Il suo «giardino dei talenti» è uno spazio nel quale giovani professionisti del settore possono lavorare insieme, cooperare e dare spazio alle emozioni e alla creatività. Un festival, quello iniziato ieri, che conduce il pubblico alla scoperta di quella dimensione mentale, spesso sottovalutata, legata al mondo delle emozioni, per ricordare che, come sostiene un personaggio della commedia francese «Art» di Yasmina Reza, «tutto ciò che c'è di bello e di grande nel mondo non nasce mai da discorsi razionali».S.B.

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