La psicologia di una Barbie umana

Da quando Barbie è diventata una delle bambole più celebri del mondo, le ragazzine hanno aspirato a diventare come lei, la bambola di plastica. Se da un lato il suo corpo è sicuramente invidiabile, con pancia piatta, gambe lunghe e seno abbondante, le sue proporzioni non sono soltanto irrealistiche, ma anche estremamente pericolose da emulare. Ma non ciò non ha fermato alcune ragazze, solitamente donne cresciute, dal tentare di somigliarle il più possibile. Lolita Richi, una sedicenne ucraina, è l’ultima e la più giovane delle “Human Barbie”, le Barbie umane, ad emergere agli onori delle cronache.

 

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Lolita ha un giro vita di 50 centimetri, una taglia di reggiseno 32F corrispondente ad una seconda misura di giroseno con mammelle enormi, e indossa lenti a contatto colorate per simulare lo sguardo civettuolo del suo idolo. Di fronte ai detrattori, la ragazza sostiene di non essere passata per la chirurgia estetica e che le sue fotografie non sono ritoccate, ma le sue proporzioni sembrano suggerire il contrario. Il Dottor. Anthony Youn, chirurgo plastico certificato del Michigan, ha commentato che è virtualmente impossibile avere queste forme in modo naturale.

 

 

La liceale ucraina non è la prima persona a trasformarsi in una versione vivente della bambola Mattel. La 23enne Valeria Lukyanova è probabilmente la più celebre delle “Human Barbie”, tanto da meritarsi la fama e un profilo su GQ profile, mentre il 34enne Justin Jedilca è considerato lo “Human Ken”, ovvero la versione maschile del fidanzato di Barbie, che gli è costata oltre 150 operazioni di chirurgia plastica. Ma è proprio l’età bassissima della giovane Lolita Richi ad essere sconvolgente: negli Stati Uniti le procedure cosmetiche di chirurgia plastica non possono essere effettuate su pazienti minori di 18 anni senza il consenso dei genitori, ma moltissimi dottori semplicemente si rifiutano di operare anche se i parenti hanno dato il via libera all’intervento. Il dottor Youn ritiene particolarmente disturbante che un collega decida di effettuare tali operazioni invasive su una bambina. “Non è maturata, né fisicamente né mentalmente” ha commentato il medico.

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È possibile che le persone che aspirano ad ottenere un’immagine così esagerata soffrano di una patologia che si definisce body dysmorphic disorder (BDD), ovvero il disturbo della percezione del proprio corpo. Le persone che soffrono di BDD pensano ossessivamente ai propri difetti, reali o percepiti, per diverse ore al giorno. “Quando le persone con BDD si guardano allo specchio, vedono qualcosa di diverso rispetto a ciò che vedono gli altri” spiega il dottor Youn. Ad esempio, se una persona con BDD ha una piccola gobbetta sul naso, potrebbe percepirla come un difetto esagerato. Nei casi più tipici, i pazienti tendono a diventare introversi, agorafobici e depressi, quando non addirittura con tendenze suicide che possono colpire i casi più avanzati; in generale, i disordini di percezioni del corpo si prendentano con sintomi diversi da persona a persona. Porbabilmente Lolita, e altre persone con lei, credono che modificare l’apparenza in un modo estremo sia l’unico modo di essere attraenti, spiega il dottor Youn. “Molti di loro passeranno attraverso sensazioni estreme pur di tentare di correggere qualcosa che non era affatto un problema sin dall’inizio”.

Le alterazioni per diventare una Barbie umana sono considerate una tipologia di modifica estrema e drastica delle fattezze del proprio corpo. Esempi meno permanenti di body modification come espressione artistica possono essere i tagli della lingua a serpente, gli impianti sottopelle, l’allargamento dei lobi: questo tipo di azioni possono sembrare preoccupanti all’inizio, ma sono fondamentalmente reversibili e non implicano una chirurgia. Il problema con l’età giovane di Lolita è che sta modificando il suo corpo in modo permanente, e potrebbe non considerarlo più attraente tra qualche anno, dopo la crescita.

Anche se Lolita sostiene fermamente di non essersi sottoposta a chirurgia plastica, l’esposizione dell’immagine del suo corpo è ancora una causa di preoccupazione. La ragazza ha raccontato a Metro UK di aver cominciato a vestirsi così perché voleva sembrare perfetta, come tutte le donne vorrebbero essere. “Le persone mi hanno detto apertamente che sono gelose di me e di come sono bella” ha detto. Sembra che abbia ancora molta strada da fare, riguardo la crescita personale.

L’articolo originale è pubblicato su Yahoo Health (traduzione di Arianna Galati)

Anastasia Shpagina
Anastasia Shpagina ha 22 anni,si fa chiamare "Fukkacumi" e dedica almeno un'ora ogni giorno a truccarsi gli occhi, come i personaggi di "anime" che tenta di imitare.

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Anastasia Shpagina
Anastasia Shpagina ha 22 anni,si fa chiamare "Fukkacumi" e dedica almeno un'ora ogni giorno a truccarsi gli occhi, come i personaggi di "anime" che tenta di imitare.

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