La psicologia applicata alla politica

Mercoledì scorso è stato pubblicato il rapporto degli ultimi due anni del Behavioural Insights Team (BIT), una squadra di psicologi ed economisti dal 2010 che collabora con il governo britannico per migliorare le politiche di governo, il servizio pubblico e risparmiare sulle spese amministrative. Il gruppo – definito dal Guardian “una piccola banda di accademici in cerca di modi per governare meglio il paese” – venne creato nel 2010 da David Cameron, subito dopo l’elezione a primo ministro del paese, ed era composto da sette persone. Nel 2013 è diventato una società privata, di proprietà del governo britannico, dell’associazione di beneficenza Nesta e degli impiegati, che nel frattempo sono diventati più di 60. Il rapporto descrive i molti casi in cui le proposte e le idee del BIT hanno avuto successo, facendo risparmiare denaro pubblico e migliorando la vita delle persone.

La particolarità del BIT è l’impiego della psicologia comportamentale per trovare soluzioni ai più svariati problemi, dalla disoccupazione all’integrazione razziale, dall’evasione fiscale alla lotta al fumo. Il gruppo viene informalmente chiamato “nudge unity” (nudge significa piccola spinta, pungolo), perché applica la cosiddetta “nudge theory”, elaborata principalmente da Richard Thaler, professore di Scienza comportamentale alla University of Chicago Booth School of Business, che nel 2008 pubblicò insieme allo studioso di diritto Cass R. Sunstein il libro Nudge: Improving Decisions About Health, Wealth, and Happiness (Nudge: La spinta gentile). Il libro sostiene che il comportamento delle persone può essere influenzato al meglio attraverso piccoli accorgimenti, che possono essere ignorati senza conseguenze economiche o punizioni, contrariamente alle leggi, ai divieti e agli incentivi economici. «Sistemare la frutta sullo stesso livello dello sguardo in un negozio è un pungolo. Vietare il cibo spazzatura non lo è», spiegano Thaler e Sunstein per fare un esempio delle cose di cui si occupano.

Quando venne creata da Cameron, la nudge unity fu accolta con molto scetticismo dai funzionari pubblici, oltre che avversata dai molti che dicevano che cercava di influenzare le persone a loro insaputa. Nel giro di cinque anni però il suo metodo, fatto di continui esperimenti e aggiustamenti, ha ottenuto buoni risultati e si è parecchio radicato nella gestione del settore pubblico, tanto che alcuni dipartimenti hanno aperto unità interne autonome. Il gruppo collabora anche con altri governi, come quello tedesco e australiano, con la Banca Mondiale e con le Nazioni Unite, e ha avviato un progetto da 42 milioni di dollari (circa 38 milioni di euro) con l’associazione di beneficenza Bloomberg Philanthropies per risolvere alcuni grossi problemi delle metropoli americane, come il crimine violento, i senzatetto e la disoccupazione. Intanto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha nominato Sunstein alla guida dell’Office of Information and Regulatory Affairs, che analizza l’impatto e il costo delle politiche federali.

Come riassume il Financial Times, il rapporto mostra che la nudge unit è riuscita a far risparmiare al governo almeno 300 milioni di sterline (quasi 424 milioni di euro) in cinque anni, ripagando di venti volte l’investimento iniziale fatto due anni fa. Il gruppo ha condotto circa 150 esperimenti ed è riuscito, tra le altre cose, a convincere 100 mila persone in più all’anno a donare gli organi, a far sì che il 20 per cento delle persone in più cambiasse il suo fornitore di energia elettrica rendendo il mercato più competitivo, a raddoppiare il numero di richieste per entrare nell’esercito. Spesso le soluzioni proposte sono solo piccole modifiche e accorgimenti dal costo molto contenuto: una mail personalizzata anziché una lettera, frasi e messaggi più chiari nelle comunicazioni dell’amministrazione pubblica.

Uno dei progetti di maggior successo, per esempio, è riuscito a ridurre l’evasione fiscale e convincere i contribuenti a versare un totale di 30 milioni di sterline (42 milioni di euro) all’anno in più di tasse inviando una lettera in cui sollecita a pagarle ricordando semplicemente che gran parte dei vicini l’ha già fatto. Il messaggio ricordava anche che quel denaro era necessario per garantire servizi importanti come la scuola, le strade e il servizio sanitario nazionale. In Guatemala è stato applicato un progetto simile, che ha triplicato l’entità di denaro raccolto attraverso le tasse. La “nudge unit” inoltre cerca di coinvolgere la gente a livello personale. Per esempio, per combattere l’alto tasso di abbandono dei corsi di alfabetizzazione per adulti pagati dal governo, ha inviato ogni domenica sera un sms personalizzato che ricorda allo studente di organizzarsi per partecipare alla lezione successiva: il tasso di abbandono dei corsi è sceso del 36 per cento.

Non tutti gli esperimenti funzionano: secondo David Halpern, il direttore esecutivo del BIT, uno o due progetti ogni dieci vengono abbandonati. Per esempio non ha funzionato un servizio di assistenza per smettere di fumare segnalato insieme ai test di gravidanza, o i consigli dei tecnici della caldaia agli inquilini delle case popolari su come ridurre il costo delle bollette per il riscaldamento. Ma per loro anche questi fallimenti sono un successo: aiutano a capire cosa funziona e cosa no. «Pensa a cosa facciamo solitamente al governo», ha detto Halpern al Guardian. «Ci viene un’idea, pensiamo che sia una buona idea, la mettiamo in pratica ovunque e poi non funziona. Abbiamo ereditato grossi buchi di spesa pubblica per cose che, a dirla tutta, non sappiamo se funzionano davvero».

Halpern ha anche ricordato che il gruppo lavora esclusivamente per obiettivi che migliorano la vita delle persone: «Se una grossa società di bibite gassate ci dicesse “potete aiutarci a venderne di più?”, noi risponderemmo “È molto interessante ma non è il nostro obiettivo”. Ma se quell’azienda volesse spingere tutti verso un minor consumo di zucchero, si potrebbe fare». Visto il successo delle pratiche della “nudge unit”, è molto probabile che il governo britannico la consulterà ampiamente in vista dei nuovi tagli da 20 miliardi di sterline (28 miliardi di euro) al settore pubblico, che intende approvare entro settembre.

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