La pillola uccide il desiderio?



Sull'importanza storica della pillola anticoncezionale non si discute: a lei va il merito di aver aiutato le donne a conquistare la libertà sessuale e la gestione del proprio corpo. Ma la pillola viene da sempre accompagnata anche da critiche sui suoi effetti collaterali: dalla ritenzione idrica al calo del desiderio sessuale. E proprio su quest'ultimo si sono concentrati studi recenti.

Il contraccettivo, introdotto tra le polemiche nel 1960 negli Usa, viene oggi utilizzato da 100 milioni di donne, ed è ancora oggi considerato il più sicuro tra quelli reversibili. La sua immissione sul mercato ha spalancato le porte alla libertà di scegliere come gestire la propria vita sessuale e il boom ha fatto largo ad anelli vaginali, cerotti e altri metodi, tutti basati sul principio della somministrazione di ormoni capaci di "mandare in letargo" le ovaie, impedendo loro di maturare i follicoli.

Gli effetti collaterali in effetti esistono, dalla ritenzione idrica al calo del desiderio, e sono tutti dovuti all'effetto che progestinici ed estrogeni hanno sul corpo della donna. Le pillole più recenti sono a bassissimo dosaggio ma i disturbi persistono. L'ultima conferma in questo senso arriva da uno studio della Indiana University, secondo cui gli ormoni somministrati in alcuni casi limitano la vita sessuale perché inibiscono il desiderio e provocano scarsa lubrificazione e difficoltà a raggiungere l'orgasmo.

Lo studio ha preso in esame 1.101 donne: di queste metà usavano un metodo contraccettivo ormonale e metà il preservativo o il diaframma. Tutte avevano una buona intesa col partner, sia a livello fisico che sentimentale. I risultati della ricerca hanno messo in evidenza come la maggior parte delle donne che facevano uso di pillole, cerotti e anelli accusavano anche un calo del desiderio. La cosa paradossale, sottolinea la coordinatrice della ricerca Nicole Smith, del Center for Sexual Health Promotion, è che la pillola procura anche un senso di serenità e benessere nella donna, e che "i contraccettivi in generale sono un modo meraviglioso per pianificare la vita familiare: ma se ne fa uso per trent'anni di fila, senza mai interrompere, possono produrre effetti negativi. In questi casi la cosa migliore è smettere di assumere il farmaco o ricorrere a lubrificanti o ad altri prodotti che stimolino il desiderio".

La ricerca, presentata a Washington al meeting annuale dell'American Public Health Association, ha concluso suggerendo alle donne che soffrono di calo della libido e prendono la pillola di sperimentare altre forme anticoncezionali, punzecchiando anche le case farmaceutiche sul fatto di aver sempre preso sottogamba il problema, dando la precedenza alle esigenze maschili. "Nel corso degli anni è stato fatto molto per rendere i preservativi più piacevoli per l'uomo" ha sottolineato la Smith "ma non è stato messo lo stesso impegno per cercare di ridurre l'impatto negativo della pillola sul funzionamento della vita sessuale femminile".  

Secondo il presidente dell'Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica Fabrizio Quattrini, però, non è il caso di allarmarsi: pillola e calo del desiderio sono legati solo se c'è una predisposizione in questo senso nella donna. "Conta molto il fattore psicologico perché è difficile che, con i dosaggi ormonali attuali, un anticoncezionale possa davvero inibire il desiderio. A meno che una donna non sia predisposta alla depressione o non faccia uso della stessa pillola da trent'anni: in questo caso è probabile che il farmaco sia ad alto dosaggio, producendo gli effetti segnalati dallo studio americano. I ginecologi consigliano a chi assume questo farmaco dei cicli di interruzione ogni 6 o 12 mesi, proprio per riattivare le ovaie".

Per Flavia Coffari, psicoterapeuta e sessuologa e presidente del Centro Italiano di promozione alla salute (CIPSal) di Roma, è invece probabile che la pillola rappresenti un problema per la serenità della vita di coppia, sia per motivi fisiologici che psicologici. "Si tratta di un composto di ormoni sessuali femminili di origine chimica molto simili al progesterone e all'estrogeno, in percentuali differenti a seconda del prodotto. Essendo questi legati al desiderio femminile, il loro uso, specie se prolungato e con farmaci di non nuovissima generazione, può portare a un abbassamento "fisiologico" del desiderio di fare l'amore e quindi a problemi di intesa sessuale col partner". Dal punto di vista psicologico, l'esperta sottolinea inoltre che alcune donne decidono di prendere la pillola come anticoncezionale (magari per accontentare il partner) ma nascondono un desiderio più o meno conscio di una gravidanza e di una maternità, che in questo modo viene invece evitata. "Tutto ciò genera una sorta di risentimento" spiega la Coffari, "che può inficiare l'intesa di coppia".

 

Leave a Reply