Ipnosi: discorso sul metodo

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    Premessa essenziale di un discorso sull’ipnosi è che nell’essere umano (il cosiddetto Sé) corpo e mente sono indissolubilmente uniti e integrati, e l’uno può influenzare l’altro e viceversa.

    Gentile Professor Pani, come descrivere quindi l’ipnosi: può spiegarci?

    L’ipnosi è una tecnica che sollecita alcune manifestazioni psico-neuro-fisiologiche dell’organismo umano, che coinvolgono la mente e il corpo. Attraverso alcuni rituali, di per sé suggestivi (oscillazione del pendolo, uso della parola, suoni ecc), il medico ipnotizza il paziente, e lo conduce al raggiungimento di ciò che il paziente medesimo desidera, per es. smettere di fumare, lenire il dolore del parto ecc. In altre parole, l’ipnosi è un metodo attraverso il quale il medico interpreta il bisogno di essere suggestionato proprio del paziente.

    Quali sono i meccanismi psicologici dell’ipnosi?

    Immaginiamo che il paziente desideri raggiungere un obiettivo, ma pensa di non riuscire a farlo da solo, e quindi chiede l'aiuto di chi, in modo suggestivo, si fa carico della sua richiesta (che, ricordiamo non è detto che sia espressa manifestamente), assumendosi di funzionare al posto del paziente.

    In altre parole, nella seduta ipnotica il medico cerca di indurre il paziente ad aderire automaticamente ai comandi ipnotici che apparentemente provengono dal medico stesso, ma in realtà riflettono i desideri del paziente (ad esempio, smettere di fumare).

    Come può una persona riuscire sotto ipnosi a fare qualcosa che vuole fare, ma da sola non è mai riuscita?

    Si potrebbe definirla come il frutto della mancanza di fiducia in sé stessi. In altre parole, il paziente pensa che una personalità autorevole o autoritaria, come può essere quella del medico che lo sta ipnotizzando, possa fargli fare ciò che lui non è in grado di fare da solo. Il desiderio di attuare qualcosa è suo – prima abbiamo fatto l’esempio di smettere di fumare – ma il paziente sembra fidarsi più del medico che della propria autonomia per attuare tale decisione.

    Il meccanismo, che consiste nell’attribuire al medico tale potere, si chiama proiezione o identificazione proiettiva.

    Quando si è ipnotizzati non si corre il rischio di fare quello che vuole il medico e non quello che si vuole?

    No, contrariamente a quello che si pensa, la persona sotto ipnosi mantiene la capacità di usare la volontà o la ragione e non è in alcun modo possibile costringerla ad agire contro il suo volere.

    Il paziente non è in balia completa del medico: può controllare, ad esempio, quello che è contrario ai suoi principi morali e rifiutarsi0 di eseguire un’azione ordinata contro il proprio volere.

    Ci ha detto che ricorrere all’ipnosi può servire per smettere di fumare, potrebbe dirci secondo la sua esperienza per cosa altro può essere utile?

    Per le condizioni medico-chirurgiche che richiedono anestesia, ma occorre che l’intervento non sia troppo traumatico altrimenti l’ipnosi non sarebbe sufficiente. In quei casi può complementare l’anestesia farmacologica: è il cosiddetto trattamento ipnotico pre-anestesia.

    L’ipnosi può essere inserita all’interno di un percorso di psicoterapia?

    Se un medico o uno psicoterapeuta, addestrato alla ipnosi, sa che il suo paziente desidera e può essere ipnotizzato, è autorizzato a usare l’ipnosi.

    In quel caso, medico e paziente identificano l’obiettivo desiderato e lavorano insieme per raggiungerlo.

    Si ringrazia la gentile collaborazione del Prof. Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica dell'Università Alma Mater Studiorum di Bologna

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