“Innovate or Evaporate! Come diventare … – Comunicati

“Innovate or Evaporate! Come diventare imprenditore 3.0”

Pubblicato il 16/11/2011 |

da
Daria D' Amato

L’evento si terrà venerdì e sabato a Masseria Lama San Giorgio con rappresentanti del mondo imprenditoriale e accademico


Bari, 16 novembre 2011 - Come diventare imprenditori 3.0? Quanto gli imprenditori pugliesi si avvicinano al modello 3.0? Se ne parlerà il 18 e 19 novembre durante l’incontro “Innovate or Evaporate! Come diventare imprenditore 3.0”, organizzato a Masseria Lama San Giorgio a Rutigliano, nell'ambito del Progetto Di.Co.Te. (Discorsi in Comunità di pratiche attraverso le Tecnologie), promosso da Costellazione Apulia e dal dipartimento di Psicologia dell'Università degli Studi di Bari.

Durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, a cui hanno preso parte A. Michele Vinci, presidente di Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani, Beatrice Ligorio, docente dell’Università degli studi di Bari del dipartimento di Psicologia, Paola Francesca Spadaro, ricercatrice dell’Università degli studi di Bari del dipartimento di Psicologia, Vito Manzari, presidente del consorzio Costellazione Apulia, Roberto Lorusso, responsabile del comitato di regia del progetto ‘Di.Co.Te.’, sono stati presentati i dati della ricerca condotta dal team di lavoro del dipartimento di Psicologia dell’Università di Bari su un campione di 50 imprenditori pugliesi.

Dalla ricerca emerge che il 20% degli imprenditori intervistati si definiscono più competitivi e meno collaborativi, sono i cosiddetti imprenditori 1.0, che perseguono regole date non solo perché necessarie alla convivenza civile, ma perché obbligati a farlo; sono ispirati a pratiche basate su profitto, produzione e convenienza economica. Il 38% del campione si identifica con un sistema relazionale prevalentemente competitivo e usa la tecnologia solo per comunicare. Sono questi gli elementi che definiscono il modello 2.0, a cui appartengono gli imprenditori che non hanno superato il limite tra il perseguire la sostenibilità e l’essere modello per crearla da sé. Il restante 42% degli intervistati pensa al profitto come a un obiettivo che favorisce la crescita sociale e rappresenta un modello per le altre in termini di innovazione: è l’imprenditore 3.0, spontaneamente propenso all’etica e alla responsabilità sociale di impresa, capace di fare buon uso della tecnologia e di relazionarsi liberamente con l’ambiente e persone; in grado di creare valore per il bene comune più che profitto per sé per mezzo di valori come la condivisione, il riuso, la sostenibilità; usa la tecnologia per diffondere e creare saperi e pratiche etiche.

Obiettivo della due giorni “Innovate or Evaporate! Come diventare imprenditore 3.0” è riflettere su nuovi modelli di crescita e sviluppo, su come le tecnologie possano essere impiegate per ridurre sprechi e consumi, condividendo casi concreti sul tema della crescita sostenibile.

Tra gli imprenditori e i relatori che interverranno per raccontare la loro storia o guidare i laboratori creativi Michele Buono, regista e autore Rai di Report; Armido Marana, general manager di Zemaonline, Fabbrica Pinze Schio di Santorso (VI); Pietro Vito Chirulli, presidente Serveco (TA) e vice presidente Confindustria Taranto; Adriano Ruchini, presidente Minerva srl; Mandi McKay,assistant sustainability coordinator Sierra Nevada Brewing Co. USA; Eric Ezechieli, fondatore e presidente di The Natural Step Italia ed executive director di The Natural Step International e Paolo Cacciari, architetto, politico e teorico della “Decrescita” autore dei libri “Pensare la decrescita. Equità e sostenibilità” e “Decrescita o barbarie”.

«Le imprese prestano sempre maggiore attenzione - ha dichiarato A. Michele Vinci, presidente di Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani, - ai comportamenti etici nei confronti delle persone, della società, dell’ambiente. Difficilmente sono consapevoli dell’importanza e della novità di queste azioni. Iniziative come quella che oggi andiamo a presentare sono dunque, importanti proprio perché consentono una crescita di consapevolezza fra gli imprenditori, illustrano modelli di comportamento, principi e pratiche operative che possono fare da punto di riferimento sopratutto per le piccole imprese».

«Durante la due giorni – ha dichiarato Vito Manzari, presidente del consorzio Costellazione Apulia -verranno offerti esempi reali e testimonianze di imprese di successo, destinate a durare nel tempo grazie a strategie di cambiamento orientate alla sostenibilità. Insomma si vorrà tratteggiare l’identikit dell’imprenditore 3.0, non solo un imprenditore aperto alle nuove tecnologie e alla condivisione (secondo i dettami del web 2.0) ma anche al cambiamento in favore di uno sviluppo sostenibile ed etico. Il rischio del non cambiare e innovare in questa direzione è dunque quello di ‘evaporare’».


Il Consorzio Costellazione Apulia nasce nel dicembre 2001 per iniziativa di alcuni giovani imprenditori pugliesi operanti in diversi settori e desiderosi di confrontarsi con una serie di istanze sociali, economiche e ambientali. Il consorzio raccoglie oltre 65 imprese e si pone l’obiettivo di polarizzare le energie di quelle PMI pugliesi interessate al confronto sui temi dell’innovazione e della collaborazione e che condividono alcune buone prassi (rispetto della dignità dell’uomo, contenimento dei consumi di risorse, riduzione della produzione di rifiuti, scambio di esternalità, crescita del bene comune). Il consorzio intende contribuire a costruire all'interno del sistema Puglia un contesto favorevole a incentivare l’uso e a cogliere le opportunità offerte dalle esternalità, considerate una delle vie da perseguire per rendere il sistema imprenditoriale pugliese più sostenibile e competitivo. Presidente del Consorzio è Vito Manzari, responsabile del comitato di regia del progetto ‘Di.Co.Te.’ è Roberto Lorusso.


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