Imposte: dove la percezione conta più della matematica

(foto Ti-Press)

Questa settimana Scintille vi propone un approfondimento di psicologia fiscale. Non è soltanto quanto si paga e quanto si riceve, a rendere più o meno sopportabili le imposte. Più che la matematica costi-benefici conta la percezione, che il cittadino ha di questo suo contratto con lo Stato, o con la collettività. La politica lo sa, e ricorre agli strumenti della psicologia per proteggere al contempo gettito e consenso, quindi sì prevenire l'evasione, ma anche evitare che l'elettore senta una forte pressione fiscale e voti per qualcun altro.

Nostro ospite è Luigi Ferrari, docente di psicologia delle condotte fiscali all'Università di Milano Bicocca, e co-autore -insieme a Salvatore Randisi- del volume 'Psicologia fiscale - Illusioni e decisioni dei contribuenti'.

Nella seconda parte ritroveremo Sergio Sciancalepore, nostra vedetta sulla ricerca medica: si è scoperto che il moscerino della frutta consuma più alcol se non gli riesce di accoppiarsi, ed è più di una semplice curiosità scientifica.

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