Il precariato diventa malattia

di Elisa Bellardi

Che i precari soffrissero di stress è cosa nota, ma chi poteva pensare che l'insoddisfazione perenne sfociasse in una vera e propria malattia? E invece è proprio così. Si chiama "sindrome da amarezza cronica", in inglese "embitterment disorder", il disturbo di un individuo che «rimugina in continuazione sulle ingiustizie (reali o percepite) sul posto di lavoro, tra cui la mancanza di prospettive lavorative».

«Tutte le malattie hanno una componente psicologica il cui peso relativo può variare da una malattia all'altra, da un individuo all'altro e anche da un episodio all'altro della stessa malattia nello stesso individuo - dice Giovanni Fava, professore di Psicologia Clinica dell'Università di Bologna, la scienza che si occupa di studiare il rapporto tra variabili biologiche, psicologiche e sociali nelle patologie – Lo stress lavorativo, in particolare se associato a mobbing, appare un elemento sempre più importante perché costituisce un carico costante sull'individuo».

Insomma, mentre sfuma la comoda professione di una vita dato quasi per scontato fino a pochi anni fa, la gente è meno che mai pronta ad adattarsi alla nuova realtà fatta di contratti a termine e precariato. Non sarà che la flessibilità e la capacità di adattamento richieste a gran voce spesso non sono sufficienti? Il numero sempre crescente di ammalati di "non lavoro" parla da solo.

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