Attendiamo quasi tutto l’anno l’arrivo delle festività natalizie, di quella lunga pausa fatta di luci, colori, atmosfere, suoni, alberi, addobbi e serenità. Ma non sempre quando il Natale è alle porte i sentimenti che affiorano sono quelli della felicità, della gioia e della pace, come tradizionalmente e socialmente pare dover essere. Sembra essere, invece, frequente, per alcune persone, avvertire una strana malinconia interiore paradossalmente in contrasto con il clima brioso delle città addobbate a festa, con la corsa per i regali, con la riunione della famiglia e con l’atmosfera armoniosa che trapela quotidianamente dalla tv.
Ma purtroppo la vita reale è ben diversa da quella che ci fanno credere negli spot televisivi dove famiglie perfette e unite tutte vestite a festa si congiungono attorno ad una tavola imbandita accuratamente scambiandosi doni e carezze. La vita reale è fatta (purtroppo) di crisi economiche, di mancanza di lavoro, di carenze affettive, di polemiche, di solitudini, di lutti, di genitori separati e di anziani soli.
Ecco che dunque fare i conti con tutto questo crea già di per sé quel senso di inadeguatezza, di vuoto, di insoddisfazione, perché ci fa sentire lontani da quell’ideale di perfezione e beatitudine che magicamente vorremmo tutti respirare in questi ultimi giorni dell’anno. E probabilmente questa sorta di costrizione alla felicità crea ancor più quel senso di incompletezza, perché è come se dovessimo essere obbligatoriamente gioiosi nonostante i nostri problemi, i nostri timori, le nostre emozioni a volte anche negative.
Ecco perché non è neppure funzionale al nostro equilibrio psicologico costringersi a far finta di nulla quando si vive un momento difficile, dovendo sfoggiare per forza una felicità e una serenità fittizie, incontrando quei parenti che quasi tutto l’anno sono latitanti e dovendo far credere loro che siamo realizzati, che abbiamo una vita piena e sentimentalmente appagante.
Liberatevi, quindi, da formalità e doveri senza sentirvi in colpa se non apparite come gli altri si attendano che voi siate. Non dobbiamo di certo presentarci come il risultato di un prodotto commerciale dove bisogna essere in un modo piuttosto che in un altro. Siamo esseri umani a volte felici a volte tristi e non sempre abbiamo bisogno di regali costosi o di famiglie perfette per sentirci all’altezza di vivere le nostre feste.
Accettare ciò e affrontare questi giorni con tale consapevolezza è già un primo passo per evitare di cadere vittime di quella che gli esperti chiamano “depressione natalizia”. Si possono lo stesso trovare dei piccoli momenti di gioia e felicità da collezionare nell’album del 2014 senza per forza doversi attendere che siano interminabili e perenni.
Esistono tanti modi per festeggiare il Natale e sono tutti assolutamente soggettivi. Basterebbe ascoltarsi di più, conoscersi bene, liberarsi dall’immagine commerciale delle feste così da poter scegliere come celebrare questi giorni: fatevi un regalo, concedetevi un momento di attenzione e affetto verso voi stessi, focalizzatevi su ciò che avete e sui motivi per cui siete grati alla vita e non solo su quello che vi manca e che vorreste, anche se spesso ciò che manca di più in queste feste sono gli affetti, le persone care che non ci sono più o quelle lontane per qualsiasi ragione.
Ecco, per questo Natale 2014 non vi auguro grandi conquiste o interminabili soddisfazioni, ma vi auguro milioni di piccoli attimi di felicità da assaporare appieno, nonostante tutto. Buone feste cari lettori!
Dott.ssa Florinda Bruccoleri
Psicologa, Psicoterapeuta analista transazionale,
Psiconcologa ed esperta in psicologia forense.
Sito web: www.florindabruccoleri.it