Il bullismo non fa male solo all’anima, ma anche al corpo. Non hanno più nessun dubbio i ricercatori del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Padova, che grazie ad un’analisi pubblicata sulla rivista Pediatrics hanno confermato che i bambini e gli adolescenti vittime di questo fenomeno sono esposti ad un rischio significativamente maggiore di soffrire di problemi psicosomatici rispetto ai coetanei.
Gianluca Gini e Tiziana Pozzoli, autori dello studio, hanno analizzato i dati raccolti durante 30 ricerche condotte sul tema che, in totale, hanno coinvolto circa 220 mila ragazzi di età compresa tra i 7 e i 18 anni.
I bambini che sono bersaglio di aggressioni fisiche, verbali o relazionali da parte dei compagni di scuola hanno un rischio doppio rispetto ai coetanei non vittimizzati di soffrire di sintomi a carico della sfera somatica, quali emicrania, mal di schiena, dolori addominali, problemi della pelle, ma anche problemi del sonno, stanchezza persistente, inappetenza, enuresi. Questa relazione è riscontrabile anche a distanza di tempo dagli episodi di violenza subiti
spiegano i ricercatori, che con questo studio ampliano i risultati di uno studio precedentemente pubblicato sulla stessa rivista, che aveva già evidenziato un’associazione tra il bullismo e l’insorgenza di disturbi psicosomatici dei ragazzi che ne sono vittime.
Sappiamo da tempo
sottolinea Gini
che gli studenti più frequentemente coinvolti nel fenomeno hanno un rischio maggiore, rispetto ai coetanei non coinvolti, di presentare problemi psicologici quali ansia, bassa autostima, depressione, idee suicide e difficoltà scolastiche, che possono portare a scarso successo e abbandono scolastico.
Secondo i ricercatori
dato che il bullismo a scuola è un fenomeno diffuso in molti paesi in tutto il mondo questi risultati indicano che il bullismo dovrebbe essere considerato un significativo problema internazionale di salute pubblica.
Via | PadovaOggi
Foto | da Flickr di Asar_mz
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