Ictus: una piccola scossa per riacquistare in parte la funzionalità …

Milano 14 Febbraio - Procurare al cervello una mini scossa elettrica aiuta le persone colpite da ictus a riprendere parte della funzionalità della mano, come salutare o fare segno di “Ok” con le dita, semplici gesti però preziosi da riconquistare.

La sperimentazione

Un importante esperimento di riabilitazione è stato compiuto in questo senso da un gruppo di ricercatori italiani, che si è guadagnato la copertina della rivista “Brain”. Sono brain-593x443Nadia Bolognini e Giuseppe Vallar del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca e del Centro di neuroscienze “NeuroMi”, con la collaborazione di Silvia Convento del Dipartimento di Psicologia della Bicocca, Elisabetta Banco e Luigi Tesio dell’Irccs Istituto auxologico italiano di Milano, e Flavia Mattioli degli Spedali Civili di Brescia. Stimolando per 10 minuti la parte posteriore dell’emisfero cerebrale sinistro, quella che controlla i movimenti volontari, i ricercatori hanno ottenuto una riduzione pari al 19% del deficit motorio su 6 pazienti campione. I malati erano stati colpiti da aprassia ideomotoria: un deficit nella programmazione di gesti volontari che colpisce pazienti affetti da lesioni cerebrali dell’emisfero sinistro. Lo studio, durato 2 anni, ha mostrato come la breve stimolazione a bassa intensità abbia potuto produrre un temporaneo, ma effettivo miglioramento della capacità di programmare ed eseguire movimenti volontari.

 I risultati ottenuti

Prima e dopo la scossa su 6 soggetti sani e 6 pazienti (colpiti da lesione all’emisfero sinistro da pochi mesi e in un caso da 4 anni) sono stati eseguiti vari test per verificare il grado di abilità motoria con la mano sinistra. Il più significativo è l’imitazione di 24 gesti specifici eseguiti da un operatore: 12 simbolici (per esempio il segnale “Ok”, o le corna) e 12 non simbolici (mano sotto il mento). La stimolazione non solo ha ridotto i tempi di esecuzione nell’imitazione dei gesti, ma soprattutto ne ha aumentato l’accuratezza.
«Questo risultato - commenta Vallar, ordinario di Psicobiologia e Psicologia fisiologica della Bicocca - dimostra che capacità fondamentali dell’uomo, come fare un movimento per decisione volontaria e cosciente, possono essere rese più efficienti dalla stimolazione delle aree cerebrali che svolgono questa funzione. Inoltre, dimostrare la plasticità del cervello migliorandone la prestazione apre la strada ad applicazioni della stimolazione elettrica transcranica nel campo della riabilitazione di deficit neuropsicologici come l’aprassia».  (Corriere Salute)



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