Secondo una ricerca recentemente condotta in Nuova Zelanda dai ricercatori della facoltà di Psicologia della Victoria University di Wellington guidati dalla Prof.sa Maryanne Garry, i selfie (in pratica gli autoscatti effettuati con lo smartphone) avrebbero un impatto negativo sulla memoria umana.

Ad andare a discapito dei nostri ricordi sarebbe in particolare il tentativo di apparire quanto più fotogenici possibile e, nel contempo, di inquadrare in modo ottimale il contesto circostante; tutto ciò si tradurrebbe infatti in una perdita di concentrazione.

Ma i problemi non sarebbero soltanto quelli già citati; i dispositivi mobili permetterebbero di scattare migliaia di foto avendo come unica preoccupazione il consumo della batteria, ciò porterebbe ad affrontare gran parte dei momenti più importanti tra uno scatto e l'altro senza viverli pienamente.

Inoltre solo una piccola parte delle foto effettuate verrebbero effettivamente visualizzate in un momento successivo, per cui proprio l'ansia di catturare ogni momento di un viaggio, di un evento o di un fenomeno porterebbe a perderne velocemente il ricordo.