I pedagogisti scrivono una lettera all’Ordine degli Psicologi contro «l …

Trovo ben strana, per non dire bizzarra, la lettera del dottor Prisciandaro. La Legge 4 non ha affatto «riconosciuto» alcuna associazione professionale, come egli sostiene, nè quindi la sua. E non è un caso isolato: moltissime altre Associazioni di pseudo professionisti («professionisti» si è tali solo se si è superato un Esame di Stato e se si è iscritti ad un Ordine professionale) spacciano per riconoscimento addirittura il semplice fatto di essere nell’elenco CNEL che, ricordo, ha solamente mappato una (autocertificata) articolazione più dettagliata delle attività intellettuali che caratterizza il lavoro autonomo (o dipendente). Tutto qui. Figure non qualificate utilizzano la legge sulle professioni non regolamentate e cercano di «autoassegnarsi» funzioni riservate per legge agli psicologi. A titolo puramente esemplificativo «counsellors», «consulenti filosofici», «pedagogisti clinici», «reflectors», «armonizzatori» e altre analoghe figure pseudo- psicologiche autoaccreditatesi cercano di esercitare, de facto, anche quelle che sono funzioni professionali tipiche dello psicologo. E poi gli abusivi – con il loro percorso formativo e professionale, il tirocinio, l’Esame di Stato, la formazione continua, il codice Deontologico e gli aspetti sanzionatori e così via – sarebbero gli Psicologi? «Ma mi faccia il piacere …!!», direbbe il grande Totò.

Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale degli Psicologi

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