17.4.2012 - 21.4.2012
Lecce. "No tengas miedo": un film sull'abuso intrafamiliare
Si svolgerà a Lecce dal 17 al 21 aprile 2012 presso il Multisala Massimo in Viale Francesco Lo Re n.3., la XIII edizione del Festival del Cinema Europeo, diretto da Alberto La Monica e Cristina Soldano, E' organizzato dall'associazione culturale "art Promotion", sovvenzionato dalla città di Lecce, dalla Regione Puglia riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come manifestazione d'interesse nazionale,
Ogni anno accoglie a Lecce numerosi ospiti internazionali: registi, attori, produttori e distributori che intervengono per presentare i loro film ed incontrare il pubblico, offrendo una testimonianza diretta della propria attività in un confronto vitale e stimolante con il cinema.
Il programma del Festival comprende il Concorso di lungometraggi europei in anteprima nazionale,
Tra questi il film NO TENGAS MIEDO del regista spagnolo Montxo Armendáriz (nato nel 1949 ad Olleta, Spagna) che ha intrapreso una carriera fatta da regia e scrittura di film di fama internazionale, dando risalto soprattutto alle questioni sociali.
Il film "no tengas miedo" racconta di Silvia è una giovane ragazza segnata da un'infanzia oscura. Quando a quasi 25 anni decide di ricominciare ad affrontare le persone, i sentimenti e le emozioni che la tengono ancorata al passato. Nella sua battaglia contro le avversità e contro se stessa, imparerà a controllare le sue paure e a diventare un adulta, responsabile delle sue stesse azioni.
Del suo film il regista così scrive:
"So che è un film controcorrente rispetto a quelli considerati commerciali e politicamente corretti, ma volevo che il racconto mantenesse la durezza e la veracità di questa terribile situazione perché la gente potesse sentirla e intuirla attraverso il film. Volevo che lo spettatore fosse preso dall'angoscia e dal disagio che vivono le vittime, quasi senza sostegno sociale, nell'anonimato più totale e nel silenzio, senza osare parlare… Volevo che il film fosse asciutto e che riflettesse la verità di qualcosa che è davanti a noi e che non vogliamo vedere."
Il film mette in evidenza una problematica molto difficile quale appunto l'abuso e le violenze intrafamiliari.
Parlare di abuso all'infanzia in Italia, paese occidentale e che annovera se stessa nell'ambito dei paesi più avanzati, significa rompere un tabù e fare i conti con una difesa psicologica personale e sociale che tende a relegare la manifestazione di questi fenomeni a situazioni limite e di degrado e a pochi casi isolati. Non è così. L'abuso all'infanzia, è diffuso in proporzione ben maggiore di quanto si possa immaginare o percepire dalle notizie che arrivano alla ribalta della cronaca o nelle statistiche giudiziarie che rappresentano la punta di un iceberg di notevoli dimensioni
A causa dell'origine della molestia, l'abuso sessuale intrafamiliare produce, in linea di massima, effetti più gravi di quelli prodotti da abusi avvenuti all'esterno del nucleo familiare, può certamente dare origine a molti problemi psicologici, anche di lunga durata e di difficile risoluzione spontanea nel corso della vita, per questo motivo si dice che si tratta di un "fattore di rischio non specifico" nei confronti di differenti disturbi psicologici. L'abuso sessuale deve essere considerato innanzitutto come una esperienza traumatica. Di conseguenza può generare sintomi come un vero e proprio Disturbo Post-Traumatico da Stress. Il trauma, nelle sue varie forme, è oggi riconosciuto come uno degli elementi fondamentali nella genesi della psicopatologia. Esso provoca, a livello neurofisiologico, modificazioni metaboliche, neuroendocrine e autonomiche che mettono fuori uso il nostro sistema innato di elaborazione dell'informazione.
Secondo la metodologia terapeutica Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), la patologia si crea proprio quando questo sistema innato si blocca e il ricordo dell'evento traumatico rimane isolato dal resto della rete neurale, con effetti di disorganizzazione e di dissociazione di aspetti della personalità dell'individuo e delle sue modalità relazionali.
Per approfondire tutto ciò venerdì 20 aprile presso il teatro Massimo alle ore 11 ci sarà, dopo la proiezione del film, un incontro dibattito con il regista del film, la Dott.ssa Anna Rita Verardo psicoterapeuta, esperta di psicotraumatologia nell'infanzia e membro della commissione europea Bambini, con la Dott.ssa Paola Serravezza, psicoterapeuta supervisore EMDR esperta in picotraumatologia e il Prof Giovanni Invitto, Preside della facoltà di Scienze della Formazione dell'Università del Salento.
A questo dibattito hanno dato il loro patrocinio L'Ordine degli Psicologi Regione Puglia, la Facoltà di Scienze della Formazione, L'associazione EMDR Italia, La SIPEM società di Psicologia dell'Emergenza.