Anche il noto periodico britannico The Economist si è disturbato a discutere sulle sue colonne del caso slovacco Gorila. In particolare, il settimanale fa riferimento ad un esperimento di percezione noto in psicologia come “il gorilla invisibile”. Si tratta di una serie di video e di un libro noti nell’ambiente, nei quali appare la figura di un gorilla ma gli spettatori non lo vedono perché impegnati a tenere a fuoco altri particolari dell’azione, e dà un senso di quanto la nostra percezione sia influenzata e concentrata su pochi elementi tanto fa farcene sfuggire altri, anche colossali. Così, The Economist spiega che i fatti descritti nel file Gorila, ovvero le connessioni corruttorie tra mondo degli affari e politica, erano piuttosto evidenti ma nessuno ci faceva caso perché impegnato a vedere altro.

Il settimanale fa un lungo excursus per ricordare la funzione dell’ex Premier Mikulas Dzurinda che ha dominato la scena politica slovacca per oltre un decennio, e nel cui ultimo mandato sono accaduti i fatti descritti nelle presunte trascrizioni delle intercettazioni di incontri avvenuti tra rappresentanti del gruppo finanziario Penta Investments e politici di rilievo – tra i quali un Ministro – e alti funzionari statali come il capo dell’agenzia di privatizzazioni Anna Bubenikova che avrebbe ricoperto il ruolo di intermediario tra un campo e l’altro.

L’Economist ritiene che il dossier potrebbe fare davvero male al centro-destra, i cui partiti di allora sono ricordati nel file, e potrebbe anche segnare la fine politica di Dzurinda, anche considerando che gli ultimi sondaggi politici fatto dopo l’apparizione del dossier su internet darebbero il suo partito SDKU in forte calo (a poco più dell’8% contro un 15,4% ottenuto nelle elezioni del 2010) facendogli anche perdere la leadership nella destra.

Il gorilla, conclude The Economist riferendosi al test di cui sopra, è stato avvistato, ma è improbabile che se ne vada.

(La Redazione)

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