Non è solo una questione personale: "Per me - dice ancora la professoressa - ha il sapore di una beffa sapere che sarà proprio lui, condannato per l'omicidio colposo di una ragazza, a insegnare ai ragazzi la psicologia, cioè il meccanismo delle emozioni e dell'emotività".

Era il 2003. Giovanni Scattone fu condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione per l'omicidio di Marta Russo, avvenuto nella città universitaria de La Sapienza di Roma il 9 maggio 1997: la giovane studentessa di giurisprudenza fu raggiunta alla nuca da un colpo di pistola per poi morire in ospedale cinque giorni dopo.

SCONTO SULLA PENA - Dopo quattro ore di fila in un torrido pomeriggio di fine agosto, però, Scattone ha potuto liberamente scegliere la scuola in cui insegnare, preferendo l'Istituto Professionale Luigi Einaudi di Roma presso il quale ricoprirà il ruolo di docente di Psicologia. Nell'ambito di tale concorso si è classificato decimo nell'Ufficio Scolastico del Lazio e quindi è entrato in ruolo nelle assunzioni della Buona Scuola. Come sarà accolto il professor Scattone dai genitori degli alunni dell'Istituto?

Scrive il Corriere della sera che non è la prima volta che il ritorno di Scattone in cattedra è causa di polemiche.

Già nel 2011 la notizia della supplenza di Scattone nel liceo scientifico Cavour - lo stesso che era stato frequentato da Marta Russo - aveva scatenato una ridda di polemiche.

Ma chi è realmente Giovanni Scattone? Non si può pensare che una persona del genere, che non ha neanche mai chiesto perdono, possa fare l'educatore.

Grazie alla "Buona scuola" Giovanni Scattone scontata la pena per l'omicidio di Marta Russo, insegnerà Psicologia ai ragazzi di una scuola di Roma. "Tra l'altro con un posto fisso".