Fumetti e salute, quando la psicologia ricorre alla Nona Arte

Quante volte avete sentito accuse pesanti rivolte ai fumetti come “quella roba brucia il cervello ai ragazzi” o “i fumetti sono la causa di tante follie”?

Troppe volte i mass-media si sono divertiti ad attribuire a fumetti e videogiochi la responsabilità di eventi disumani o incivili compiuti da qualche squilibrato. Adesso basta, dobbiamo ripulire il bel volto della Nona Arte da insulti così violenti ed immeritati. L’arte non è veleno, e nessuno può demolire con tali parole quello che è il nostro divertimento, una passione pura, docile ed istruttiva. Inoltre, fortunatamente, qualcuno si è accorto che il mondo del fumetto non solo è indispensabile, ma è anche utile per migliorare le condizioni di salute di alcuni individui con problemi assai seri.

La psicologia, infatti, ha iniziato a sfruttare i fumetti per combattere quelle scomode paure che affliggono in particolar modo i più giovani. In Italia determinati albi vengono inseriti in vere e proprie terapie che mirano a rafforzare il carattere degli adolescenti attraverso la “tecnica dell’identificazione”. La Nona Arte inizia a sostituire il ruolo delle fiabe per bambini, sviluppando personaggi modello che diventerebbero così il giusto esempio comportamentale da seguire. Un ragazzo identificandosi in Spider-Man riuscirebbe a riconoscere immediatamente i propri limiti (Peter Parker in origine era un nerd calpestato dai bulli) e sfruttare tutte le proprie doti (genialità, ironia, altruismo) migliorando la propria situazione e le relazioni sociali. Le paure vanno combattute credendo in se stessi e scoprendo se stessi!

Gli studi di psicologia stanno dimostrando che i fumetti hanno un grande potere che è quello di condizionare chi legge. Ovviamente esiste il condizionamento negativo (quella grande piaga che i mass-media tirano fuori giusto per demolire il nostro settore), ma è bene prestare attenzione ai condizionamenti positivi che possono essere sfruttati come medicina per la mente.

Tra le opere principali prese in considerazione dalla psicologia c’è Dragon Ball, ritenuta utile per la sua capacità di stimolare la competitività nei giovani; si parla anche di Ranma 1/2, fumetto giapponese che sottolinea l’importanza dell’accettazione del diverso. Addirittura un personaggio come Olivia di Braccio di Ferro potrebbe esser utile per far accrescere l’autostima di ragazze che non hanno un buon rapporto col proprio fisico. La paura del buio, del sangue o della gente che ci circonda può essere combattuta con Dylan Dog, un personaggio sottoposto ad uno stress fortissimo in alcune occasioni ed in grado sempre di avere la meglio!

A Cesena hanno iniziato ufficialmente a sfruttare il lato benefico dei fumetti per andare incontro a quei bambini disadattati o con difficoltà comportamentali e mentali. Con la Nona Arte si tenta di curare la dislessia, la disgrafia e migliorare le condizioni dei bambini autistici. Inoltre, lo psicologo può relazionarsi al meglio con un adolescente problematico invitandolo ad esprimersi disegnando vignette, così da esprimere spontaneamente quei traumi profondi che limitano la sua personalità.

via | Benessere

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