Fertilità e fecondazione assistita: tutte le risposte

Intervista al Prof. Paolo Emanuele Levi Setti – Direttore Dipartimento di Ginecologia e Responsabile UO di Ginecologia e Medicina della Riproduzione dell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, Milano

 

Dott. Levi Setti, quanto è fondamentale che i pazienti siano messi nella condizione di ricevere corrette informazioni?

Indispensabile direi. Difatti la scarsa informazione a riguardo crea smarrimento e sfiducia nelle coppie che, spesso, vedono prospettarsi scenari di disuguaglianza. Nel nostro paese infatti, non essendoci una normativa nazionale unica, una coppia con un problema di sterilità può fare l'amara scoperta che la propria regione non prevede assistenza attraverso il servizio sanitario nazionale o che lo prevede, ma in modo parziale.

 

Quali procedure sono previste per un coppia che non riesce ad avere figli?

Molte coppie giungono in Humanitas da altre province o altre regioni, motivo questo che ci porta a diminuire lo stress della coppia, riducendo il numero di controlli richiesti in loco e fornendo loro un protocollo di “istruzioni” in cui sono brevemente e semplicemente condensate le procedure, la terapia, gli esami richiesti e i risultati attesi.

La totalità delle procedure avviene in regime ambulatoriale o di Day Hospital Sarà quindi necessario, per chi non risiede in città, programmare un periodo di permanenza di circa una settimana. Il Programma di Riproduzione Assistita dell'Istituto Clinico Humanitas, opera a ciclo continuo (7 giorni su 7) in modo da poter offrire un'assistenza ottimale alle coppie. In ogni ciclo, le coppie vengono seguite per diversi programmi terapeutici. L'esperienza maturata negli anni, ha mostrato l'utilità di fornire alla coppia un protocollo scritto, dove sono condensate le procedure, la terapia, gli esami richiesti e i risultati attesi.

 

 

In seguito alla sentenza della Corte Costituzionale dell'aprile 2009, che ha di fatto rivoluzionato la Legge 40 (consentendo nuovamente pratiche prima vietate) cosa è cambiato per le coppie che vogliono un bambino e vogliono essere assistiti in Italia?

Il cosiddetto “turismo procreativo” è frutto di una lacunosa informazione: la Corte Costituzionale ha rimosso tutti quei divieti che ponevano dei limiti molto forti alle probabilità di successo, sancendo come diritto costituzionale il non porre limiti al giudizio del medico, sulla buona pratica clinica. Sono stati rimossi tutti i divieti, tranne quello delle donazioni. Oggi, l'unica motivazione per la quale le coppie devono rivolgersi a centri esteri è legato alle procedure di donazione dei gameti (sperma o uova).

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