10 aprile 2012
Non è certamente una notizia eclatante il fatto che i social network o meglio i social media costituiscano un argomento importante di ricerca, ad esempio, a livello della psicologia e della sociologia o anche in settori come la computer science. Ma che offrano la possibilità di criticare, modificare o abbandonare teorie ampiamente accettate è abbastanza interessante.
Questo è il caso dello studio “Structural diversity in social contagion“ pubblicato dalla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”che ha come oggetto di ricerca Facebook .
I ricercatori Ugander, Backstrom, Marlow e Kleinberg sono partiti dall’ idea secondo cui i social network costituiscono un ottimo terreno di studio per comprendere fenomeni come il contagio sociale.
Il concetto di contagio o influenza sociale appartiene alla psicologia sociale e si basa su analogie fisiche con il contagio biologico ed è utilizzato per spiegare ampi fenomeni come lo sviluppo di mode, l’ adozione di nuove tecnologi e opinioni politiche, ecc.
I ricercatori hanno analizzato 54 milioni di esemplari delle mail di invito che gli utenti Facebook mandano ai propri amici una volta iscritti per invitarli.
Il risultato dello studio sembra stravolgere il meccanismo del contagio sociale che non avrebbe come finora ritenuto come parametro cruciale il numero degli individui, degli amici in questo caso, ma la loro tipologia ovvero dipenderebbe dalla diversificazione dei contesti sociali in cui gli individui stessi sono inseriti. Insomma, affinché gli individui cambino il loro comportamento è più utile che ricevano messaggi da diverse direzioni più che una gran quantità indifferenziata degli stessi.
Il ruolo della varietà degli amici o dei distinti contesti sociali nel meccanismo del contagio sociale suggerisce importanti e nuove direzioni di studio come lo sviluppo di modelli matematici alternativi. Alcuni studiosi hanno già sostenuto che il modello selettivo proposto in questa ricerca non è certamente una novità in psicologia o come spesso avviene i risultati potrebbero essere messi in dubbio come in altri studi di settore in cui vengono criticate le basi sperimentali come parametri e dati di riferimento.
Quel che ci interessa in questo caso però è il ruolo innovativo che i social network potrebbero svolgere nel futuro della ricerca su fenomeni sociali di ampia scala difficilmente controllabili.
Facebook, ad esempio, costituisce un ottimo modello di processo sociale ad adozione globale, attraverso cui ottenere «a high-resolution view of a massive social contagion process» sfruttando dettagliate informazioni sulla struttura e sulle caratteristiche degli individui coinvolti.
Lo studio dei social network pone le condizioni per potenziali revisioni delle teorie che cercano di stabilire il funzionamento delle reti sociali in contesti politici ed economici.
Per consultare il documento si rimanda la sito http://www.pnas.org/
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