ED ORA CI VUOLE LO PSICOLOGO

Chiariamo subito: nessuna intenzione da parte nostra di essere offensivi, menchemeno "dar di matto" a qualcuno. E' solo la risposta a Delio Rossi che, non più di 48 ore fa, a domanda precisa rispondeva: "Non siamo allo sbando. Subiamo ancora troppi alti e bassi, ma non dobbiamo andare dallo psicologo". Non sappiamo se dopo la sconfitta di Bologna Delio abbia cambiato idea, noi nel nostro piccolo gli consigliamo di prendere seriamente in considerazione l'ipotesi. Attenzione: la psicologia non è la scienza dei pazzi, bensì lo studio dei comportamenti umani e dei loro processi mentali. Lo psicologo è l'emanazione professionale di detta scienza, colui che attraverso studi compiuti sulla psiche umana, riesce a dare spiegazioni di certi comportamentei e studiarne i rimedi più efficaci. Con una battuta potremmo consigliare a Corvino (o chi per lui) un nuovo straniero per il prossimo mercato: Sigmund Freud, neurologo e psicanalista austriaco (sembra fosse anche un buon calciatore dilettante), fondatore della psicologia moderna. Praticamente un'evoluzione del famoso "amalgama", sogno inconfessato del presidente Massimino. Ma torniamo seri e andiamo a spiegare:

Ci vuole lo psicologo per Ruben Olivera. Ignoriamo se ci fosse qualcosa di pregresso tra l'uruguagio e Diamanti (poi il ragazzo pratese ci spiegherà, o forse ce lo spiegherà il suo psicologo, quell'esultanza smodata dopo il gol, quasi una vendetta nei confronti del colore viola...) altrimenti mal si giustifica un fallo a metà campo intriso di tale violenza e premeditazione. Per di più quando si è in svantaggio per 2-0. Va da sè come certi gesti siano deprecabili e condannabili in ogni situazione, in ogni circostanza. Ma a maggior ragione sullo 0-2, con la propria squadra protesa in un recupero disperato. Va altrettanto da se come da quel momento la partita sia finita, così il buon Olivera (mi raccomando senza la "I" prima della "R") ha preso tre piccioni con una fava: si è fatto espellere, ha perso la partita, e verrà squalificato per le prossime gare. Complimentoni.

Ci vuole lo psicologo... per non prendere paura. Ci spieghiamo meglio: la Fiorentina ha 28 punti, ancora una partita da recuperare, ha 7 punti di vantaggio sulla terz'ultima, è a soli 12 lunghezze dai 40 punti che vogliono dire salvezza. Tradotto, la Fiorentina non corre nessun rischio di retrocessione. Allo stesso tempo la squadra viola tradisce un'evidente fragilità psicologica, una debolezza difensiva conclamata (sopratutto nelle ultime partite), una sterilità offensiva preoccupante (questa, invece, dall'inizio del campionato). Con i tre punti ed una serie di giocatori demotivati, molli, disinteressati alla causa, si fa presto a precipitare. E, si sa, mentre ruzzoli è difficile fermarsi e rialzarsi...Sampdoria docet...

Ci vuole lo psicologo... per non abbattersi e perdere la fiducia in se stessi. Tutto si potrà dire, ma non che la Fiorentina di Bologna non sia stata sfortunata. O ancor peggio: che (almeno nel primo tempo) non abbia giocato una buona partita, rimediando una sconfitta tutto sommato immeritata. Per carità, restano le lacune, gli errori difensivi, lo scarso impegno di alcuni elementi (vero Montolivo?), un secondo tempo clamorosamente insufficiente, ma le occasioni ci sono state, la manovra per larghi tratti è scorsa fluida, si è vista finalmente la "cattiveria" agonistica. Eppure è arrivata un'altra sconfitta, la seconda consecutiva, dopo un periodo nel quale la famosa continuità di risultati sembrava materializzarsi. Ahimè, falso allarme. Adesso ci vuole coraggio, forza d'animo, ed un buon psicologo. Per rialzarsi e ripartire.

Ci vuole lo psicologo... per i tifosi viola. Ma ve lo immaginate? Appena due anni fa ammiravamo il lenzuolo della Champions ballonzolare sul rettangolo verde, la "musichina" che riempiva il "Franchi", Diego Della Valle stringere mani alla balaustra con fare papale, Jovetic segnare due gol al Bayern ed accarezzare un sogno chiamato quarti di finale... Due anni fa, non un secolo. Ed ora? Guardate come siamo ridotti. Roba da perderci la testa, quello che potrebbe succedere alla tifoseria gigliata. Quello che un buon psicologo deve evitare...

Abbiamo scherzato, prendendo spunto da una delle tante massime di Delio Rossi. Ci è sembrata l'unica cosa da fare, anche perchè i prossimi giorni saranno pieni di processi, più o meno sommari. A proposito: lo psicologo migliore per la Fiorentina potrebbe essere proprio Delio. Anzi... Delio ha già cominciato il suo lavoro. Lo abbiamo sentito nelle dichiarazioni del post-partita difendere la squadra, il gioco, la prestazione, addirittura ha minimizzato il gesto di Olivera. Gli diamo ragione, anche se a qualcuno può aver fatto specie. Vi chiediamo: a che serve sparare sulla Crocerossa? A che serve dire: "mi vergogno dei miei ragazzi, siamo stati ridicoli..." (come sarebbe venuto d'istinto dire). Delio si rende conto della delicatezza della situazione, lo ha ripetuto più volte..."sarà una stagione di lacrime e sangue". Le lacrime, ahimè, sgorgano da sole assistendo allo sfacelo viola. Il sangue (visto che si parla di calcio) vediamo di risparmiarcelo. Una preghiera per concludere: Delio, nonostante tutto, vai avanti e non mollare. 

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