Disturbi alimentari: anoressia e bulimia

Un rapporto difficile con il cibo può mascherare un disagio psicologico. Anoressia e bulimia sono le forme più diffuse di disturbi alimentari, che riguardano prevalentemente le adolescenti e le giovani donne. I disturbi alimentari coinvolgono più sfere della vita dell’individuo: quella individuale, quella familiare e quella sociale. L’anoressica ha una percezione errata del proprio corpo, per cui si percepisce costantemente inadeguata e sgradevole. E’ ossessionata dalla paura di prendere peso e per evitare che ciò possa accadere si impone diete ferree e si impegna costantemente in attività fisiche esagerate. Le bulimiche si differenziano dalle anoressiche perché hanno un peso nella norma, ma per evitare di ingrassare, mettono in atto condotte compensatorie come vomito autoindotto, abuso di lassativi e diuretici e svolgono attività fisica eccessiva, in seguito ad episodi di abbuffate. Chi soffre di bulimia è generalmente una persona impulsiva che non riesce a controllare e posticipare i propri impulsi. Durante le abbuffate, infatti, perdono il controllo, tanto da non riuscire a smettere di mangiare. Questo comportamento impulsivo e incontrollato suscita sentimenti di colpa, che spingono la persona bulimica a mettere in atto condotte compensatorie per eliminare il cibo ingurgitato. Il rapporto conflittuale con il cibo, che caratterizza sia le anoressiche che le bulimiche, nasconde un vero e proprio “male di vivere”, che ha origine in un rapporto distorto con la famiglia e/o con gli altri e quindi anche con se stessi. Una caratteristica presente nei soggetti che soffrono di disturbi alimentari è il deficit di autostima, che porta queste persone a dipendere dal giudizio degli altri e a cercare costantemente l’approvazione altrui. La combinazione di questa caratteristica con la tendenza al perfezionismo crea un terreno fertile per lo sviluppo dei disturbi alimentari. La ricerca costante della perfezione nei vari ambiti della vita, come la scuola, le amicizie, il lavoro, le relazioni affettive, costringe questi soggetti a scontrarsi con continui fallimenti, che alimentano la scarsa stima di sé, innescando un circolo vizioso. La difficoltà a tenere sotto controllo ogni aspetto della vita, soprattutto quello affettivo e relazionale, spinge queste persone a rivolgere l’attenzione verso se stesse e in particolare verso il proprio corpo. I soggetti più a rischio nello sviluppare un disturbo del comportamento alimentare sono le adolescenti: il passaggio dalla dipendenza dell’infanzia all’autonomia dell’età adulta rende l’adolescenza un’età critica e il disturbo alimentare si può presentare come l’incapacità di far fronte a questi cambiamenti. La malattia, dunque, può esprimere il desiderio di rimanere bambini, a causa della scarsa fiducia nelle proprie capacità di rendersi autonomi e indipendenti. A tutto questo si aggiunge il valore della magrezza e dell’aspetto fisico, che la società odierna incentiva attraverso i continui messaggi veicolati dai mass media. Per l’anoressica anche l’aspetto fisico deve rientrare nei canoni di perfezione così come ogni attività che decide di intraprendere. Questo atteggiamento di estrema dedizione e di desiderio di raggiungere la perfezione nasconde un profondo sentimento di insicurezza, per cui si è convinti di essere accettati solo nel momento in cui si riesce a dare il massimo delle proprie possibilità.

Per rivolgere i propri quesiti alla dottoressa Francesca Leopardi è possibile inviare una email all’indirizzo francesca.leopardi@libero.it. Le risposte saranno pubblicate ogni venerdì su www.corrieredelgiorno.com. La dott.ssa Francesca Leopardi, Psicologa, Psicoterapeuta, Esperta del settore, già docente di Psicologia generale e Psicologia dell’età evolutiva presso la Scuola Pugliese di Formazione alla Consulenza familiare, dal 2007 svolge l’attività di consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale di Taranto nei procedimenti di separazione, divorzio e affidamento dei minori.

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