Disastro Germanwings: psicologi, imprescindibile introdurre test …

la-casa-di-lubitzE’ assolutamente necessario, anzi imprescindibile, introdurre test psicologici periodici per i piloti che oggi dopo la conclusione dei corsi di addestramento e formazione non hanno l’obbligo di sottoporsi a rivalutazioni della salute mentale, ma solo a esami e controlli medici per verificare le capacità di volo. Chiede di porre rimedio a questa lacuna Vito Tummino, presidente della Federazione italiana società scientifiche di psicologia (Fissp), dopo la tragedia dell’Airbus 320 della Germanwings che si è schiantato il 24 marzo sulle Alpi francesi per volontà del copilota – secondo quanto sta emergendo dalle indagini – affetto a quanto pare da depressione e sindrome da burnout.

“Alla luce di quanto accaduto – commenta Tummino, direttore dell’Unità operativa di psicologia dell’Azienda ospedaliera Sant’Anna di Como – riteniamo necessario ribadire più che mai l’importanza del contributo della professionalità e delle competenze degli psicologi impegnati nel raggiungimento del benessere psichico e nella valutazione psicologica della personalità”. L’esperto ricorda che “esistono strumenti di valutazione del rischio suicidario. Si avvalgono di informazioni utili alla rilevazione dei fattori di rischio che sono numerosi, e possono andare da motivi di sofferenza legati alla storia personale e familiare, a problemi economici che interferiscono con il senso di sicurezza e di fiducia nel futuro, ad un aumento dell’ansia, all’abuso di sostanze, alla violenza, a comportamenti autolesivi”.

La Fissp richiama dati emersi in questi giorni: “Diciassette incidenti aerei dal 1950 sono stati classificati della Flight Aviation Foundation come atti deliberati di suicidio del pilota”, e “la Federal Aviation Administration statunitense afferma che 24 sono i piloti americani che si sono suicidati in volo negli ultimi vent’anni. Risulta evidente che l’attenzione alla sicurezza dei voli non può prescindere dalla condizione psicologica dei piloti”.

Fra l’altro, prosegue Tummino, “la Federazione degli psicologi europei (Efpa) ha da decenni denunciato alle autorità dei trasporti della Comunità europea la necessità di rendere obbligatoria la valutazione psicologica periodica per valutare lo stato di efficienza mentale dei conducenti professionisti (piloti di aerei, navi, macchinisti dei treni, camionisti, tassisti eccetera), ma non è stata ascoltata. Le teorie psicologiche e i programmi di ricerca correlati – conclude l’esperto – hanno evidenziato come certi tratti di personalità e certe predisposizioni, come la mancanza di speranza, la mancanza di pensiero positivo sul futuro, l’impulsività, la rigidità, la scarsa capacità di problem solving, il deficit di memoria autobiografica, possono portare ad un comportamento autodistruttivo”. Da qui la necessità di intervenire.

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