“Dimmi come mangi”, l’Ausl “indaga” sulle abitudini dei romagnoli

Conoscere le abitudini alimentari dei romagnoli per aumentare la possibilità per chi mangia fuori casa di consumare un pasto di qualità, gustoso e bilanciato dal punto di vista nutrizionale. E’ questo l’obiettivo dell’indagine conoscitiva promossa dai Dipartimenti di Sanità Pubblica dell’Ausl della Romagna insieme al Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Bologna – sede di Cesena.

Lo studio rientra nell’ambito del progetto GINS, acronimo di “Gruppi In Salute”, partito ad ottobre 2014 e finalizzato ad aiutare i cittadini a fare scelte di vita salutari, promuovendo la salute come bene collettivo. Una parte specifica del progetto - denominata “Gins Food Gusto in salute” si propone attraverso il coinvolgimento attivo dei referenti della grande distribuzione, delle associazioni di categoria, di aziende private del settore alimentare presenti in Romagna, di sensibilizzare e formare gli addetti alla produzione e somministrazione di alimenti, affinché la qualità nutrizionale diventi una prerogativa fondamentale dei loro prodotti.

 

L’invito che viene rivolto a tutti i cittadini che vivono o lavorano in Romagna  è di compilare entro la fine del mese di febbraio il questionario on line disponibile sui siti internet dell’Ausl della Romagna oppure al seguente link:

http://tinyurl.com/ginspro

 

Il questionario è elaborato dal gruppo di ricerca del Centro CESCOM del Dipartimento di Psicologia di Cesena. E’ anonimo e veloce da compilare.

 

Il progetto GINS

GINS, acronimo di Gruppi IN Salute è un progetto biennale, promosso dai Dipartimenti di Sanità Pubblica di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini e finanziato dalla Regione Emilia Romagna nell'ambito del Programma Nazionale "Guadagnare salute". L’obiettivo è integrare le risorse sociali, economiche e ambientale presenti sul territorio romagnolo per facilitare le scelte di salute e contrastare lo sviluppo delle malattie croniche-degenerative, attraverso iniziative di socializzazione che prevedono la formazione di cittadini promotori sia della salute a tavola che dell'attività fisica.

Malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, secondo i più recenti dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, costituiscono la principale causa di morte quasi in tutto il mondo. Si tratta di malattie croniche che hanno in comune alcuni fattori di rischio (fumo, abuso di alcol, scorretta alimentazione, sovrappeso e obesità, sedentarietà) legati, in gran parte, a comportamenti individuali modificabili, che risentono del contesto economico, sociale e ambientale in cui vive e lavora la comunità. 

 

 

 

 

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