Dal Club Soroptimist una donazione a sostegno del Policlinico di …

GruppoIl Club Soroptimist – Associazione formata da donne con posizioni di elevata responsabilità nelle professioni e nell’imprenditoria – vicino alle donne colpite dal tumore al seno. L’associazione ha donato, infatti 5.500 euro al Policlinico di Modena per supportare l’Attività di Sostegno Psicologico svolta dal Centro per i tumori eredo-familiari della mammella e dell’ovaio nonché dal percorso assistenziale aziendale “Punto Amico – Percorso Senologico”, permettendo così l’estensione del servizio a 30 ore settimanali per tutto il 2014. Il supporto psicologico è gestito dal Settore di psicologia ospedaliera ed è finalizzato ad “accompagnare” la donna durante il percorso terapeutico (intervento chirurgico, trattamenti oncologici, ecc.) fino alla sua completa riabilitazione, favorendo un’elaborazione del vissuto emotivo che accresca la fiducia nelle capacità di affrontare la malattia.

Nel 2012 le donne operate al seno e seguite presso il Policlinico sono state 400. “La diagnosi di tumore della mammella è un evento che incide profondamente nella psiche della donna – spiega la dottoressa Paola Vandelli, Direttore del Servizio Formazione e aggiornamento a cui afferisce il Settore Psicologia ospedaliera – e quindi è fondamentale la presenza di uno psicologo nell’equipe multidisciplinare che possa prendere in carico la donna e sostenerla in tutto il suo percorso di cura. Questo sostegno diviene ancora più significativo nell’ambito del percorso onco-genetico dove le pazienti si troveranno ad affrontare scelte importanti in piena autonomia decisionale. Per poter decidere è fondamentale che si realizzi un’autentica integrazione tra l’informazione acquisita sulla propria condizione di rischio e la sfera psichica, etica, relazionale e sociale del soggetto e della sua famiglia.”

“Il nostro obiettivo primario – spiega l’avvocato Cecilia Ghittoni, Presidente del Club Soroptimist – è l’avanzamento della condizione femminile che passa per la tutela della salute femminile intesa in senso ampio e quindi anche psicologico. Per questo abbiamo deciso di appoggiare il supporto psicologico delle donne colpite dal tumore al seno, svolto al Policlinico dalla dottoressa Elisabetta Razzaboni. Si tratta di uno sforzo importante per la nostra associazione, perché i fondi sono stati raccolti direttamente da donazioni delle nostre iscritte.” Soroptimist pone così in essere una nuova azione coerente con le finalità che persegue, vale a dire aiutare altre donne in difficoltà proseguendo nel continuo e fattivo intervento a favore in particolare di donne e minori, persone disabili e svantaggiate. Tra i progetti del Club modenese, una sottolineatura la merita la realizzazione dell’aula di ascolto protetto per il minore in Tribunale.

 

“Desidero ringraziare Soroptimist – ha precisato il dottor Anselmo Campagna, Direttore sanitario del Policlinico – per la sensibilità dimostrata verso un tema delicato come la cura del tumore al seno. Da tempo abbiamo istituto alcuni Percorsi Unitari di Trattamento Oncologico, i cosiddetti PUNTO, tra i quali spicca proprio quello senologico, organizzato come percorso che racchiude al suo interno tutte le competenze diagnostiche e terapeutiche necessarie per fornire un servizio di elevata qualità ed efficienza. Ancora una volta dobbiamo ringraziare il mondo dell’associazionismo che ha deciso di aiutare, tramite noi, la cittadinanza, attraverso il sostegno al Policlinico.”

Il tumore della mammella rappresenta la neoplasia più frequente nelle donne della popolazione italiana in tutte le fasce d’età. In Italia, infatti, vengono diagnosticati circa 35.000 nuovi casi all’anno e si calcola che 1 donna su 10, nel corso della vita, si possa ammalare di tumore della mammella.

 

Il Percorso Unitario di Trattamento Oncologico (PUNTO) Senologico

Il PUNTO Amico Senologico è costituito da un gruppo di professionisti del Policlinico: chirurghi senologi, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti, anatomopatologi, fisiatri, psicologi, in stretto legame con i radiologi senologi, che attraverso un approccio multidisciplinare garantiranno la qualità delle prestazioni sanitarie, l’ottimizzazione dei tempi di trattamento e la semplificazione delle cure. Ogni anno sono circa 500 le donne che si rivolgono al PUNTO per una patologia neoplastica al seno.

 

Il Centro per i tumori eredo-familiari della mammella e dell’ovaio

Il Centro dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena è stato riconosciuto come Centro Hub regionale per la genetica molecolare oncologica nel 2011. Nel 2012 ha svolto 400 consulenze onco-genetiche per la definizione del rischio eredo familiare per il tumore della mammella. Oltre ad offrire un programma di sorveglianza clinico strumentale intensificato, gestisce da un lato diversi studi di farmaco prevenzione nel quale si rende necessaria la collaborazione dello psicologo per elaborare materiale informativo chiaro e comprensibile e facilitare la decisione della donna; dall’altro lato ha creato un’equipe multidisciplinare per il percorso di chirurgia preventiva.

 

PER SAPERNE DI PIU’

Cosa si intende per percorso onco-genetico? Negli ultimi 10-15 anni, l’identificazione di geni responsabili di una maggior suscettibilità ereditaria di sviluppare alcune forme di cancro, tra cui il tumore della mammella o dell’ovaio, e la conseguente disponibilità di test genetici predittivi (ad es. il test genetico BRCA1/BRCA2) di questo tipo di rischio, hanno posto le basi per lo sviluppo della Consulenza Genetica in campo oncologico, conosciuta meglio come consulenza onco-genetica che deve aiutare gli interessati a conoscere la malattia, il suo probabile decorso e gli eventuali trattamenti. “Comprendere le basi genetiche della malattia – rileva la dottoressa Laura Cortesi oncologa e Referente del percorso per i tumori erdo-familiari della mammella e dell’ovaio del Policlinico – serve da un lato a valutare il rischio di ricorrenza nei parenti e quindi ad impostare la strategia preventiva più appropriata in considerazione del rischio, delle aspirazioni familiari, dei principi etici e religiosi, e ad agire di conseguenza e in questa valutazione il supporto psicologico risulta determinante”. Negli ultimi anni, inoltre, l’attività onco-genetica è andata integrandosi con il percorso assistenziale senologico permettendo l’identificazione dei soggetti geneticamente predisposti nel momento della fase di diagnosi di neoplasia mammaria. L’informazione genetica risulta in questo caso di fondamentale importanza per la gestione della paziente, sia dal punto di vista terapeutico sia di follow-up, sia per iniziare un percorso di prevenzione a livello familiare.

 

 

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