Cronaca e psicologia parlano chiaro: lo stalking è favorito dai social …






Parliamo ancora di stalking: fenomeno in crescita direttamente proporzionale all’esposizione al pubblico,e fomentato dall’utilizzo di social network.

StalkingChi non si è mai ritrovato una mail di apprezzamento da parte di qualche sconosciuto, accolto con superficialità tra i contatti del grande bar virtuale di facebook et similia? E quante volte dalla mail si è passato a vero e proprio stalking, almeno verbale? Negli Stati Uniti i primi tentativi di regolamentare il fenomeno stalking a livello legislativo sono avvenuti per tutelare star e celebrities varie dall’attenzione morbosa dei fan: un tentativo di piazzare paletti tra la dimensione pubblica e quella privata e rafforzare il concetto di “inaccessibilità”, laddove l’esposizione mediatica generasse fantasie pericolose in pochi soggetti riconosciuti come disturbati, o semplicemente moltiplicasse interesse e invadenza nei fan, a scapito della privacy di pochi “fortunati”.

Oggi quasi tutti godono di una dimensione pubblica, concessa dall’utilizzo dai social, ergo quasi tutti sono vittime di piccole grandi invadenze (in parte legittimate dall’esibizionismo degli stessi utenti), che in alcuni casi assumono i contorni inquietanti dello stalking. Data tale premessa…cosa accade a un personaggio pubblico, quando decide di sfruttare un social network per promuovere eventi e interagire col suo seguito, coinvolgendo “personalmente” i propri ammiratori? Lo si potrebbe chiedere alla nota speaker radiofonica, il cui stalker è stato arrestato l’altro ieri dai poliziotti del Commissariato Arenella, se non fosse che l’identità della speaker in oggetto non è stata finora divulgata.

Il 44enne Gennaro M. era riuscito, a partire da un social network, ad accorciare la distanza che lo separava dalla speaker, oggetto del desiderio. Dal virtuale il passaggio al reale è avvenuto in poco tempo, accompagnato da un’escalation di morbosità annunciatasi attraverso attenzioni e regali (rifiutati) e finita con l’arresto dell’uomo.Tra l’inizio e la fine svariate performance di delirio. Alla presentazione di un libro, la speaker si è ritrovata lo stalker in tuta mimetica e sguardo magnetico, preludio iconografico all’aggressione, avvenuta di lì a poco, con seguito di denuncia e richiamo orale del Questore al persecutore.Come singolare effetto della denuncia, l’uomo da un po’pedinava la speaker presso la sede dell’emittente radiofonica presso la quale la donna lavora.

E’ proprio all’ingresso della sede dell’emittente radiofonica che Gennaro M. attendeva l’altro ieri pomeriggio la donna, la quale, scorgendolo, con grande apprensione, incoraggiata anche dai colleghi presenti, si è rivolta via telefono al Commissariato Arenella. Una volta giunti sul luogo, i poliziotti hanno potuto contare sulla segnalazione di un tecnico della radio per individuare lo stalker, intento a minacciare alcuni colleghi della speaker. Ed ecco il colpo di scena finale: alla vista degli agenti l’uomo estrae un coltello dalla tracolla e brandendolo gli si avventa contro.Seguono collutazione, immobilizzamento e arresto. Gennaro M.sarebbe dunque responsabile di atti persecutori, intralcio alla giustizia, lesioni personali e porto ingiustificato di un coltello multiuso.

Morale della storia: se uno sconosciuto vi manda una richiesta di amicizia con una foto profilo di Robert De Niro in “The Fan”, non accettatela; stesso discorso se vi trovate alle prese con Jack the Ripper da New York (che in genere può celare sui social tanto Scafati quanto Bagnolo Piemonte, ma il disagio resta evidente), Charles Manson da San Francisco e Pietro Pacciani da Fiesole; traete in salvo i fegati dai vari Hannibal Lecter, gli incubi dai Freddie Kruger e la passione cinematografica dai Jason Voorhees (perché farvi rovinare il mito dello psicopatico inarrivabile?). Per tutti gli altri ammiratori, ritenuti fino a prova contraria “normali”, diffidate a prescindere e invitateli a riscuotere rifiuti nel più classico dei modi. Di persona, possibilmente diversa da voi.

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